La diagnosi energetica (o audit energetico) è definita dal D.lgs. n. 141/2016 come la “procedura sistematica finalizzata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di un’attività o impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati”.
Questa analisi serve ad analizzare usi e consumi energetici, evidenziare eventuali dispersioni o situazioni di inefficienza e programmare, secondo una scala di priorità, eventuali interventi migliorativi per ridurre i consumi e ottimizzare il rapporto costi-benefici.
Diagnosi energetica, obbligo per grandi aziende e imprese energivore
Questa verifica è obbligatoria ogni quattro anni, secondo il D.lgs. n.102/2014, per due tipologie di imprese: le grandi aziende – ovvero quelle con più di 250 dipendenti, con un fatturato annuo superiore a 50 milioni di euro o con un bilancio annuale di oltre 43 milioni di euro – e le aziende energivore, cioè quelle ad alta intensità energetica secondo la lista della Cassa per i Servizi Energetici Ambientali.
Nella categoria delle grandi aziende rientrano circa 5.300 imprese italiane. Nel calcolare questi parametri bisogna tener conto anche delle aziende associate e controllate. Per associate si intendono quelle che detengono una partecipazione uguale o superiore al 25% del capitale (o dei diritti di voto) di un’altra impresa e/o che sono partecipate da altre imprese per le medesime percentuali. Sono collegate, invece, le imprese che controllano, direttamente o indirettamente, un’altra impresa, poiché ne detengono la maggioranza dei diritti di voto o ne esercitano un’influenza dominante.
Le aziende energivore in Italia sono 1.600, classificate in base a tre i criteri:
- impiego di energia elettrica per almeno 2,4 GWh;
- rapporto di almeno il 2% tra costo effettivo dell’energia elettrica e fatturato;
- codice Ateco prevalente riferito ad attività manifatturiera.
Circa il 95% delle grandi aziende e delle imprese energivore ha svolto nel 2015 il primo audit energetico, che andrà rinnovato entro il 5 dicembre 2019. Sono esonerate le aziende che hanno implementato un Sistema di Gestione conforme a Emas, Iso 50001 o En Iso 14001 che include un audit energetico conforme al d.lgs. n. 102/2014.
Diagnosi energetica, una strategia vincente per ogni azienda
Al di là degli obblighi di legge, effettuare la diagnosi energetica del proprio immobile può rivelarsi una strategia vincente per ottimizzare i costi e ridurre l’impatto ambientale, con un risvolto positivo per la collettività. Per questo, gli enti locali – Regioni in primis – il Ministero dello Sviluppo Economico hanno incentivato negli ultimi anni le diagnosi energetiche anche per le imprese di piccole e medie dimensioni, con finanziamenti ad hoc, con l’obiettivo di diminuire l’impatto dei luoghi di lavoro sull’ambiente e aiutare le imprese a risparmiare fondi che possono essere meglio reimpiegati nell’attività.
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