La legge 145/2018, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre, contiene una serie di disposizioni in materia fiscale: ecco una breve guida sulle novità di maggiore interesse per le Pmi, le grandi imprese e i liberi professionisti.
Sconto sull’Ires
È stata ribattezzata “mini Ires” l’aliquota del 15% dell’Imposta sul reddito delle società, che sarà applicata agli utili delle Pmi che saranno reinvestiti per l’acquisto di beni strumentali materiali nuovi o per l’assunzione di personale a tempo determinato e indeterminato. La Legge di bilancio prevede una riduzione di nove punti percentuali rispetto al 24% previsto prima di questa manovra.
In parallelo, la manovra abolisce l’Imposta sul reddito d’impresa e l’Aiuto alla crescita economica, una tassa che era stata introdotta nel 2011 per incentivare la ricapitalizzazione delle imprese: si tratta di disposizioni che dovrebbero ridurre il carico fiscale sulle imprese.
Industria 4.0
Per quanto riguarda l’industria 4.0, la manovra fa un restyling rispetto alle misure in vigore.
È stato prorogato l’iperammortamento per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi effettuati, anche in leasing, entro il 31 dicembre 2019 o entro il 31 dicembre 2020 – a condizione che entro il 31 dicembre 2019 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
In particolare, il comma 34 recita che: “la maggiorazione del costo di acquisizione degli investimenti si applica nella misura del 170 per cento per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro; nella misura del 100 per cento per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro e nella misura del 50 per cento per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro. La maggiorazione del costo non si applica sulla parte di investimenti complessivi eccedente il limite di 20 milioni di euro”.
Questa misura è volta a favorire processi di trasformazione tecnologica e digitale secondo il modello Industria 4.0, anche se diversi osservatori sostengono che la riduzione dell’ammortamento all’aumentare degli investimenti andrà a penalizzare le grandi imprese.
Possono beneficiare dell’iperammortamento anche le aziende che hanno installato nuove macchine e impianti conformi al Piano Industria 4.0, ad esempio nuovi software legati alla produzione. In questo caso, l’iperammortamento è fissato al 140%.
Credito d’imposta su formazione e Ricerca&Sviluppo
La legge proroga anche il credito d’imposta sulla formazione 4.0, che passa al 50% per le piccole imprese e resta al 40% per le aziende di media dimensione, in entrambi i casi con tetto a 300mila euro. Scende invece al 30% per le grandi imprese, con limite di spesa a 200mila euro.
Rimodulata anche la misura sul credito d’imposta per Ricerca&Sviluppo. In questo caso, il tetto massimo scende dai precedenti 20 milioni agli attuali 10 milioni, e l’aliquota scende al 25%, mentre resta al 50% solo per alcune attività e tipologie di spesa, come quella per il personale.
Flat tax
Per le Partite Iva, arriva la flat tax al 15% a cui, dall’1 gennaio 2019, possono accedere i professionisti autonomi che fatturano fino a 65.000 euro. L’imposta si applica sull’imponibile, ottenuto applicando ai ricavi il coefficiente relativo alla propria attività.
Per contrastare le false partite IVA, la norma non consente l’accesso al regime fiscale agevolato a chi fattura prevalentemente nei confronti di ex datori di lavoro (si considerano i due periodi d’imposta precedenti) o società ad essi riconducibili.
Dal 2020 scatterà un’ulteriore agevolazione, sempre per le partite IVA, con applicazione di un’aliquota fiscale agevolata del 20% per i redditi da 65.000 a 100.000 euro.
Da questo quadro sintetico delle novità emerge chiaramente che la manovra avrà un impatto sui bilanci delle imprese: per avere una consulenza personalizzata e sapere come accedere agli incentivi fiscali a te dedicati, scopri i servizi di A1 Corporate 4.0.