L’esigenza di uno sviluppo sostenibile ha portato il legislatore, a livello nazionale ed europeo, a porre degli obiettivi sempre più importanti sul fronte dell’uso delle energie e dell’impatto del lavoro sull’ambiente.
L’Italia è stata antesignana nell’istituire, nel 2004, i Certificati Bianchi, veri e propri Titoli di Efficienza Energetica (TEE), con cui il Ministero delle Attività Produttive ha voluto promuovere il risparmio di energia nelle imprese. L’iniziativa ha riscosso un certo interesse a livello europeo, tanto che due anni dopo, nel 2006, con la Direttiva 32/2006 la Commissione europea ha esplicitamente indicato i Certificati Bianchi come uno degli strumenti da usare per contenere i consumi energetici.
Cosa sono i Certificati Bianchi
I Certificati Bianchi o TEE sono dei titoli negoziabili che attestano il risparmio energetico conseguito dalle aziende, grazie a piani di efficienza energetica.
Per comprendere cosa sono, bisogna ricordare che si inseriscono all’interno del meccanismo di incentivazione che si basa su un regime obbligatorio di risparmio di energia primaria per i distributori di energia elettrica e gas naturale con più di 50.000 clienti finali. Per ogni anno d’obbligo sono stati fissati gli obiettivi di risparmio che i distributori devono raggiungere attraverso la realizzazione di interventi di efficienza energetica che possono seguire due modalità:
- realizzando direttamente i progetti di efficienza energetica ammessi al meccanismo;
- acquistando i TEE da altri distributori o utenti finali pubblici o privati, inseriti nel Registro Elettronico dei Titoli di Efficienza Energetica, che hanno superato le verifiche del Gestore dei Servizi Energetici.
Le aziende, anche PMI, quando concludono il loro piano di efficienza energetica possono ottenere questi certificati, concessi dopo verifica dell’autorità competente, in base alle tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) risparmiate.
I Certificati Bianchi possono essere scambiati sulla piattaforma di mercato gestita dal Gestore del Mercato Elettrico (GME) o attraverso contrattazioni bilaterali, ottenendo un riconoscimento economico equivalente alle emissioni risparmiate.
I numeri dei Certificati Bianchi in Italia
Secondo il Rapporto Annuale Certificati Bianchi del Gse trasmesso il 31 gennaio 2019, nel 2018 sono state presentate 1.503 Richieste di Verifica e Certificazioni a consuntivo (RVC-C) e 708 Richieste di Verifica e Certificazioni analitiche (RVC-A) per i Certificati Bianchi. Nel corso del 2018, sono stati inoltre presentati 412 Progetti a consuntivo (PC), 8 Progetti standardizzati (PS) e 2 Richieste a consuntivo (RC). L’esito positivo delle istruttorie ha generato il riconoscimento di oltre 3,8 milioni di Titoli di Efficienza Energetica.
Tuttavia, c’è ancora molto da fare. Gli obiettivi di risparmio da raggiungere sono in crescita: dai 7,14 milioni di Tep del 2017 siamo ai 9,71 milioni del 2019 e 11,19 milioni nel 2020. Ciò significa che si aprono ampie opportunità per le imprese, anche piccole e medie, che vogliono mettere in atto piani di efficientamento energetico.
Migliorare le performance energetica è una strategia che impatta positivamente sulle imprese, perché consente di abbattere costi energetici ed incrementare la sostenibilità ambientale. La possibilità di ottenere Certificati Bianchi è un incentivo ulteriore a procedere in questa direzione, perché le aziende possono beneficiare di questa forma di finanziamento per sostenere gli investimenti. Vuoi saperne di più su come migliorare le tue performance energetiche? Scopri i servizi di Energy Saving di A1 Corporate.