Le TLTRO (Targeted longer-term refinancing operation) sono operazioni “mirate” di rifinanziamento a lungo termine, ovvero prestiti a tassi agevolati da parte della BCE agli istituti di credito purché questi finanzino società non finanziarie e famiglie.
Il mercato guarda con grande interesse alla possibilità di una nuova TLTRO, in un momento in cui l’economia dell’Eurozona, compresa l’Italia, sta rallentando rispetto alle previsioni.
Come funzionano le TLTRO
Le TLTRO sono specificamente finalizzate a “rafforzare la trasmissione della politica monetaria incentivando le banche a prestare all’economia reale”. In pratica, le banche possono accedere a un prestito agevolato della durata massima di 4 anni per finanziare, a loro volta, l’economia reale, in particolare società non finanziarie e famiglie.
In passato sono state già sperimentate operazioni di questo genere. Nel 2011-2012 era stata avviata una longer-term refinancig operation per sostenere il prestito interbancario dopo il crac greco. Nel 2014 e 2016 si è partiti con le TLTRO, che si differenziano dalle LTRO per la targetizzazione – sono infatti mirate alle imprese non finanziarie.
Nel caso della seconda operazione TLTRO, il tasso d’interesse pagato dalle banche è stato tarato sul loro comportamento: al crescere dei prestiti erogati a famiglie e società non finanziarie è corrisposto una riduzione del tasso di interesse che, in alcuni casi, ha riportato addirittura il segno meno. Ciò vuol dire che le banche che hanno ricevuto la TLTRO II dalla Bce possono restituire meno denaro di quello che è stato prestato.
Ora, però, le TLTRO stanno arrivando a scadenza. La stima è che tra il 2020 ed il 2021 le banche italiane dovranno restituire alla Bce circa 250 miliardi di prestiti. In una fase di rallentamento dell’economia per l’Eurozona, Italia compresa, ciò desta preoccupazione – soprattutto per la difficoltà degli istituti di credito, in particolare quelli più piccoli, a reperire nuove risorse finanziarie – e induce gli osservatori a temere una nuova stretta del credito per le imprese.
A quando la nuova TLTRO?
Rumors su una nuova TLTRO si rincorrono da gennaio, quando l’asta dei titoli di Stato italiani con scadenza a un anno ha fatto il pieno grazie agli acquisti delle banche. Questo aveva fatto intuire che gli istituti di credito si stessero preparando ad una nuova operazione della BCE: condizione affinché le banche partecipino ai prestiti è infatti consegnare dei titoli come garanzia, i BoT appunto.
Secondo gli analisti di Moody’s “un nuovo round di TLTRO è lo scenario più probabile in un contesto in cui la crescita si indebolisce nell’area euro e nel mondo, i mercati della raccolta sono volatili soprattutto nell’Europa meridionale, le spinte inflazionistiche rimangono attenuate. Al contrario l’eventuale scelta della Banca centrale europea di non offrire un altro TLTRO sarebbe di fatto una stretta nella politica monetaria, realizzabile soltanto se la maggior parte delle banche dell’eurozona potessero trovare risorse alternative nella raccolta per pagare i TLTRO in scadenza”.
Per le imprese si tratterebbe dunque di una nuova occasione di accedere a finanziamenti a tassi di interesse agevolati, per fare investimenti e sostenere la produttività.
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