Rafforzamento del brand, incremento della reputazione, ma anche un ritorno economico indiretto legato alla crescita economica del territorio. Sono alcuni dei benefici degli investimenti destinati ad eventi culturali, tanto che le imprese hanno incrementato il loro impegno su questo fronte.
È quanto emerge dallo studio “Investire in cultura”, realizzato da Rsm-Makno per Impresa Cultura Italia-Confcommercio, che ha passato in rassegna 14 manifestazioni del 2018 distribuite nelle maggiori città ed ha intervistato 200 medie e grandi imprese italiane.
Il dato che spicca è che più del 70% delle imprese ritiene strategico promuovere l’ambito culturale. Per questo, l’imprenditoria italiana è tornata a investire e a credere nella cultura. Nell’ultimo triennio, quasi 4 aziende su dieci hanno ripreso a innestare denaro negli eventi culturali, mentre solo un 9% li ha interrotti. Due gli apporti principali da parte delle aziende: finanziamenti economici (47%) e fornitura di servizi (21%).
I benefici per le aziende che investono in cultura
I tre principali benefici sono legati al ritorno di immagine (19%), alla consuetudine (17%) e alla strategia di marketing (13%). Per le realtà medio-piccole conta molto anche la tradizione aziendale (17%).
L’interesse verso la cultura ha portato anche a dei cambiamenti organizzativi. Se in passato le imprese stanziavano dei fondi che venivano poi gestiti da beneficiari, oggi molti (il 47% delle imprese) hanno una struttura organizzativa aziendale interna che sceglie, monitora e segue la manifestazione sostenuta.
Questa attenzione è legata alla consapevolezza dei benefici. Per il 33% delle imprese l’investimento in cultura è legato soprattutto alla reputazione aziendale, per il 30% all’affermazione del brand, per il 27% contribuisce a migliorare l’approccio con il cliente a livello commerciale.
Il ritorno economico dell’investimento in cultura
Gli analisti di Rsm-Manko hanno calcolato che 1 euro investito in eventi culturali fa scaturire effetti economici sul territorio per 2,5 euro.
Dall’analisi dei 14 eventi culturali presi in esame dallo studio, è emerso un impatto economico complessivo pari a 270 milioni di euro e un impatto sociale quantificato in 2.484 occupati in più.
Ciò vuol dire che, indirettamente, le imprese ne beneficiano perché l’aumento di ricchezza sul territorio porta con sé un aumento di consumi: questo crea dinamiche positive per la crescita della produzione nel breve e medio periodo.
Non è un caso, quindi, se per il 26% delle imprese, a parità di investimento effettuato, quello in cultura dà un ritorno uguale alle tradizionali attività di advertising e marketing communication. E c’è anche un 10% che ritiene che il ritorno sia addirittura maggiore.
La cultura si fa, dunque, volano economico, creando opportunità per le imprese che le sanno cogliere, con una strategia comunicativa che va oltre i canoni tradizionali.
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