La legge di bilancio è sempre molto attesa dagli operatori economici, poiché da questa derivano indicazioni sugli aspetti fiscali e sulle possibilità di investimento che possono orientare le scelte di politica aziendale.
La manovra 2020 dovrebbe arrivare in Parlamento questa settimana, ma, al netto di possibili limature legate ad eventuali emendamenti, si possono già delineare le novità principali che andranno ad impattare sul tessuto produttivo.
Manovra 2020: gli interventi macro che impattano sulle aziende
Uno dei punti principali della legge di bilancio è l’aver evitato l’aumento dell’Iva dal 22 al 25% e dal 10 al 13%, con un rincaro medio di 540 euro a famiglia a partire dall’1 gennaio 2020.
L’aumento sarebbe dovuto scattare in virtù delle clausole di salvaguardia previste negli anni scorsi, in particolare nella manovra del 2019, che prevedevano un aumento del gettito IVA pari a 23,1 miliardi nel 2020.
La manovra disattiva anche metà delle clausole da 28 miliardi messe in conto per il 2021, che dovranno essere sterilizzate definitivamente con la prossima legge di bilancio.
Il “caso” Iva è importante per le imprese, perché l’eventuale aumento avrebbe compromesso i consumi interni, con ripercussioni sulla produttività delle aziende. Altro punto di interesse per il mondo produttivo è quello relativo alle misure per la lotta all’evasione, che dovrebbe portare anche nuove risorse nelle casse dello Stato.
Norme più stringenti per evitare somministrazione illecita di manodopera o la violazione della normativa sugli appalti dovrebbero contrastare il fenomeno della concorrenza sleale, che danneggia fortemente chi opera nel pieno rispetto delle regole.
Anche il mantenimento di Quota 100 e la proroga di un anno di Ape sociale e Opzione Donna possono impattare sulle imprese con esiti non sempre chiari. Da una parte, infatti, queste misure possono comportare la fuoriuscita anticipata di risorse umane qualificate, creando dei vuoti anche in ruoli chiave delle imprese. Dall’altra parte, il ricambio generazionale determinato dai pensionamenti anticipati può essere l’occasione per portare nuove competenze, anche in ottica 4.0, in Pmi e grandi aziende.
La manovra 2020 interviene inoltre su un tema chiave, ritenuto da sempre il pilastro per far crescere l’occupazione: la riduzione del cuneo fiscale. Si avvia, infatti, un piano pluriennale di taglio delle tasse sul lavoro per 13,9 milioni di lavoratori con redditi lordi tra gli 8.000 e i 35.000 mila euro. Nel 2020 la dote per il cuneo fiscale è di 3 miliardi di euro e la partenza della misura è prevista per il 1° luglio 2020, mentre dal 2021 il taglio entrerà a regime e costerà 5 miliardi di euro annui. Dall’aumento della busta paga di circa 500 euro in più nel 2020 e 1000 dal 2021, ci si aspetta l’effetto di incremento dei consumi, con conseguente incremento della produzione da parte di chi fa impresa.
Gli incentivi per le aziende previsti nella manovra 2020
Nella manovra 2020 c’è tutto un capitolo dedicato agli investimenti destinati alle aziende.
In particolare, il Governo rifinanzia la Nuova Sabatini, che consente finanziamenti agevolati per l’acquisto di macchinari, e conferma il Piano Impresa 4.0, con rimoduzionale del superammortamento e dell’iperammortamento che privilegi la green economy.
Ritornerà anche Ace, l’Aiuto alla crescita economica, una misura che agevola le imprese che puntano a rafforzare il proprio capitale, che era stata cancellata nel 2019. Nel 2017, aveva interessato circa 622.000 tra ditte individuali e società di persone e di capitali: la stima è che i beneficiari possano essere altrettanti nel 2020.
La manovra prevede anche il Green New Deal, un piano composto da due fondi di investimento assegnati a Stato ed enti locali in favore dello sviluppo sostenibile, delle infrastrutture sociali e degli incentivi alle fonti rinnovabili. Nei prossimi 15 anni, i due fondi avranno una dotazione complessiva di oltre 50 miliardi, alimentati sia dalle risorse europee non spese della programmazione 2014-2020 che da quelle residue del fondo investimenti creato dalle leggi di bilancio del 2018 e del 2019.
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