Durante il lockdown, l’impossibilità di uscire di casa e la maggiore attitudine agli strumenti digitali, innescata dalla necessità di operare in smartworking, hanno creato le condizioni ideali per accrescere la fruizione digitale in Italia.
Non che non fosse già in atto una tendenza ad utilizzare i canali del web, ma, rispetto ad altri Paesi europei e non solo, in Italia i numeri erano più contenuti. È difficile pensare che i consumatori, dopo aver sperimentato i vantaggi del web (maggior varietà di scelta, rapidità del processo di acquisto, possibilità di verificare le opinioni di migliaia di altri acquirenti), abbandonino totalmente il canale online per ritornare alle tradizionali modalità d’acquisto.
Per PMI e le aziende si apre quindi una corsa contro il tempo per consolidare la propria presenza sul web e cogliere l’opportunità di intercettare nuovi target altrimenti irraggiungibili.
Il boom dell’online: 900.000 utenti in più nei mesi del lockdown
A quantificare un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti ci ha pensato Nielsen, società di consulenza tra le più autorevoli nelle analisi di mercato.
Rispetto a febbraio 2020, dopo il lockdown si contano 900.000 persone connesse a Internet in più – si tratta di un aumento del 5% in più nel giro di un anno.
La crescita di utenti online si distribuisce in particolare in categorie quali il commercio elettronico, la finanza, lo streaming di contenuti, il gioco, il food, ma anche salute e benessere, libri, eventi e media internazionali, mentre in settori legati a Real Estate, trasporti e turismo c’è stato un calo nei mesi della chiusura, trasformatosi poi in assestamento.
In un’intervista al Sole 24 Ore, Stefano Russo, responsabile Nielsen Social Content Ratings, ha spiegato che: «Come prevedibile, tra marzo e aprile c’è stato un picco nella fruizione digitale da parte degli italiani e ovviamente la curva si attenua con la fine del lockdown, ma quello che notiamo è che qualcosa rimane, c’è una sedimentazione nella società di tutti i fenomeni digitali che si assestano un gradino più su rispetto al periodo pre-lockdown».
Grande spazio è stato acquisito dall’e-commerce, e difficilmente si tornerà indietro: gli utenti hanno potuto sperimentare la convenienza e la sensazione di poter comprare in maniera più serena quello che si desidera, risparmiando tempo.
Per le imprese è tempo di investire nell’online
Se gli utenti si spostano sempre più sul web, anche le PMI e le aziende dovranno tenere il passo di questo grande cambiamento. Secondo Russo, «in questa fase di trasformazione sarebbe molto importante e strategico per le aziende essere presenti laddove i consumatori sono presenti, ovvero la rete e i Social». Per intercettare target nuovi, che si stanno abituando all’uso del web, diventa fondamentale che le imprese puntino su questo canale, investendo per acquisire una presenza autorevole.
La presenza sul web, tuttavia, non può essere improvvisata, perché la comunicazione digital ha linguaggio e regole tutte sue, diversi da quelli previsti dai canali tradizionali. Necessita infatti di una strategia integrata che va implementata nel tempo e che si compone di vari elementi, dal sito istituzionale ai social, dal digital advertising al monitoraggio costante della web reputation e dei feedback dei clienti.
Servono, dunque, competenze specifiche ed una pianificazione di medio periodo e di ampio respiro, che, in un mondo sempre più orientato al digital, può davvero fare la differenza nell’innescare nuove dinamiche di mercato e generare risorse per le imprese. A1 Corporate 4.0, tramite i servizi di Impresa 4.0, è al fianco delle aziende che vogliono usare il marketing per fare crescere il loro business, ottimizzando gli investimenti.