Valgono 24,3 miliardi gli incentivi per gli investimenti delle imprese in beni strumentali e in beni immateriali secondo Transizione 4.0, il piano che punta ad incentivare gli investimenti necessari all’evoluzione tecnologia delle imprese, in chiave di sostenibilità.
La bozza della Legge di Bilancio 2021 prevede il potenziamento degli incentivi e punta a farli diventare strutturali.
“Rafforzando e rendendo strutturale Transizione 4.0 creiamo i presupposti per ridurre quel gap in termini di innovazione e digitalizzazione che abbiamo con il resto d’Europa. Solo così il Paese potrà fare un passo in avanti in crescita, economia, e sviluppo, tornare competitivo sul mercato globale e affrontare con successo questa crisi”. Queste le parole del Ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, intervenuto nel convegno “Investire, Accelerare, Crescere”, organizzato dalla Luiss Business School e da Confindustria Digitale.
Transizione 4.0: perché è meglio investire subito
Rispetto al piano originale da 7 miliardi di euro, la nuova bozza della legge di Bilancio 2021 prevede una dotazione di 24,3 miliardi per Transizione 4.0.
I maggiori vantaggi li avranno le aziende che investono subito, perché le quote di credito sono state innalzate per gli investimenti che partono dal 16 novembre 2020 fino al 31 dicembre 2021. Una “misura choc” l’ha definita Patuanelli, perché “in un momento in cui le aziende hanno difficoltà bisogna aiutarle a investire di più e dire loro che questa è l’occasione”.
Investimenti in beni 4.0
Entrando nel dettaglio delle novità, per i beni materiali tecnologicamente avanzati 4.0., la manovra innalza il credito d’imposta al:
- 50% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 30% per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
- 10% del costo per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino al limite massimo di 20 milioni di euro.
Questo varrà per gli investimenti fatti dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2021.
Al netto di variazioni future, la quota scenderà nel 2022, con un credito d’imposta al:
- 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 20% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
- 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino al limite massimo di 20 milioni di euro.
Per promuovere un avanzamento digitale delle imprese italiane, anche software, sistemi, piattaforme e applicazioni vengono inclusi nell’ambito oggettivo di applicazione dell’agevolazione.
Investimenti ordinari
La legge di bilancio porterà un nuovo input anche agli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali non 4.0, sempre effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021.
Il credito d’imposta, in questo caso, sarà:
- 10% per gli investimenti fino a un limite di 2 milioni di euro per i beni materiali e fino a un limite di un milione di euro per i beni immateriali;
- 15% per gli investimenti in beni strumentali, sia materiali sia immateriali, destinati all’organizzazione di forme di lavoro agile effettuati nel medesimo periodo.
Dal 1° gennaio 2022, il credito d’imposta scenderà invece al 6%.
Ricerca e sviluppo
La legge di Bilancio prevederà anche la proroga al 2022 del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative.
Nello specifico, il credito d’imposta vale:
- il 20% (non più il 12%) per investimenti in ricerca con un beneficio massimo di 4 milioni di euro;
- il 10% (non più il 6%) per investimenti in innovazione tecnologica e in design e ideazione estetica fino ad un massimo di 2 milioni di euro;
- il 15% (anziché il 10%) per l‘innovazione tecnologica finalizzata alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o digitale, per un contributo massimo di 2 milioni di euro.
Formazione 4.0
Saranno ampliati i costi ammissibili al credito d’imposta per quanto riguarda la formazione 4.0. Oltre alle spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione, saranno ammessi anche i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti connessi al progetto di formazione. Questo include: spese di viaggio, materiali e forniture, ammortamento di strumenti e attrezzature usati nel progetto formativo, spese di alloggio minime necessarie per i partecipanti che sono lavoratori con disabilità, servizi di consulenza connessi al progetto di formazione.
Transizione 4.0: verso il futuro
La normativa sta creando le condizioni per incentivare gli investimenti, necessari per equipaggiarsi in modo da affrontare un mondo in trasformazione, sempre più globale ed interconnesso. Se il Made in Italy trova un importante vantaggio competitivo nella sua qualità, riconosciuta a livello globale, la transizione verso il digitale e la sostenibilità consentiranno di fare il salto di qualità per entrare nella sfida globale della competitività con ottime prospettive di successo.
A1 Corporate 4.0 è al fianco delle imprese che vogliono intraprendere questo percorso, mettendo a disposizione le migliori competenze per pianificare, implementare e monitorare la propria transizione.