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Ricerca e sviluppo: perché conviene investire nel 2021

Il nuovo piano Transizione 4.0 ha incrementato aliquote e massimali anche per ricerca, innovazione, design e green. Per ottimizzare gli investimenti, le aziende dovrebbero metterli in cantiere per il prossimo anno.

Il piano Transizione 4.0 offre l’occasione di innovare il sistema produttivo nazionale, in un’ottica di sostenibilità.

Come spiegato dal Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, Transizione 4.0 rappresenta il fulcro del piano industriale dell’Italia. L’obiettivo è stimolare gli investimenti privati, ma anche dare stabilità con misure pluriennali e strutturali su cui le aziende potranno contare anche in futuro.

Il 2021 resta, tuttavia, una finestra di opportunità difficilmente replicabili. Per il prossimo anno, infatti, sono state previste aliquote più elevate di credito d’imposta rispetto a quelle dei prossimi anni.

Dopo aver analizzato gli incentivi relativi a beni materiali ed immateriali, vediamo nel dettaglio quelli relativi a Ricerca e Sviluppo, pensati per favorire la competitività delle imprese e i processi di transizione nell’ambito del digitale e nell’ambito dell’economia circolare e sostenibile.

Perché è importante investire in Ricerca e Sviluppo

Per ricerca si intendono tutte quelle attività orientate al futuro, dedicate ad individuare nuovi prodotti, target, processi produttivi per innovare l’attività di un’azienda e migliorarne le performance in termini di competitività.

La parte di sviluppo riguarda le azioni messe in campo per poter implementare i risultati delle ricerche, realizzando prototipi o sperimentando su piccola scala l’idea emersa in fase di ricerca, prima di applicarla a livello aziendale.

La percentuale di investimenti dedicati a Ricerca e Sviluppo da parte delle aziende è molto variabile ed è legata al business: in un’impresa tecnologica sarà probabilmente più alta che in una che si occupa di servizi. Tuttavia, è un dato di fatto che investire in Ricerca e Sviluppo è essenziale per poter restare sul mercato mantenendosi competitivi.

Transizione 4.0: il credito d’imposta per R&S

In base al nuovo piano, per il 2021, il credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo fatti a partire dal 16 novembre 2020, passa dal 12% al 20% con un aumento dell’ammontare massimo di beneficio spettante da 3 a 4 milioni di euro.

Il credito d’imposta per investimenti in innovazione tecnologica e in design e ideazione estetica passa invece dal 6% al 10% con un aumento dell’ammontare massimo del beneficio da 1,5 a 2 milioni di euro.

Infine, il credito d’imposta per investimenti in innovazione green e digitale, finalizzati alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 passa dal 10% al 15%, con un tetto che sale da 1,5 a 2 milioni di euro.

Grazie ai suoi professionisti, A1 Corporate 4.0 è al fianco delle imprese che vogliono accedere agli incentivi di Transizione 4.0, per aiutarle a strutturare progetti e ad adempiere alle richieste formali per beneficiare del credito d’imposta nell’ambito di Ricerca e Sviluppo.

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