Digitalizzazione e transizione green: per il mondo produttivo italiano sono queste le due direttrici della “nuova normalità” post-Covid.
L’emergenza Covid ha accelerato l’evoluzione di questi due macro-trend. Con il piano di finanziamenti comunitari Next Generation EU, infatti, l’Europa ha destinato all’Italia 209 dei 750 miliardi stanziati non solo per aiutare gli Stati Membri a riprendersi dalla pandemia, ma anche a rilanciare l’economia e gli investimenti privati. Se il piano con gli interventi dettagliati è ancora in fase di elaborazione, la strategia è chiara ed è comune a tutti gli Stati Europei: quei fondi devono servire a favorire la transizione digitale dell’economia europea e la svolta green.
Cerchiamo a capire perché è importante per le PMI cogliere queste opportunità e quali sono le potenzialità, approfondendo in questo articolo gli aspetti legati al digital.
La dotazione tecnologica per incrementare la produttività
La digitalizzazione non è solo un’opportunità per crescere, ma può diventare il fattore determinante per la sopravvivenza stessa delle imprese. L’ultimo Rapporto Cerved sulle PMI, relativo al 2020, ricorda che “la scarsa digitalizzazione delle nostre imprese è, secondo molti osservatori, alla radice della bassa produttività e crescita che ha caratterizzato l’Italia nel corso dell’ultimo decennio”.
I numeri parlano chiaro: dal 1995, la produttività è cresciuta in Italia solo dello 0,1% medio annuo, contro l’1,1% della Germania e l’1,4% degli Stati Uniti. Se si mettono a confronto questi dati con la velocità di adozione di tecnologie digitali, sembra emergere una chiara correlazione: il capitale IT è cresciuto infatti di un fattore pari a 1,5 in Italia contro un fattore pari a 4 in Germania ed a 4,6 negli Stati Uniti.
La fotografia del 2020 parla di solo un 9% di PMI con “elevata” propensione alla digitalizzazione, a cui si aggiunge un 20% con propensione moderata, mentre il restante 70% si divide tra bassa e molto bassa digitalizzazione. Tuttavia, si nota una forte disomogeneità in base alla dimensione delle imprese. Tra le più grandi, la capacità digitale è alta o moderatamente elevata per ben il 61%, mentre questa quota scende drasticamente a circa il 12% tra le micro imprese, al 25% tra le piccole. Tra le medie imprese, il 42% ha una buona propensione al digital.
Next Generation EU: una finestra di opportunità per le PMI
Il maxi-piano europeo sarà declinato anche in Italia in modo da indirizzare le risorse verso impieghi che accrescano la produttività del sistema-Italia piuttosto che verso forme improduttive che, una volta esaurito il loro impatto diretto, lascino il Paese con tutti i nodi da sciogliere.
La necessità di rilanciare l’economia dopo l’emergenza sanitaria si sta rivelando una grande finestra di opportunità per le imprese, che potranno accedere ad incentivi importanti ed intercettare finanziamenti anche alternativi a quelli bancari per investire sul proprio sviluppo digitale.
Per massimizzare queste opportunità, tuttavia, è importante non improvvisare. Investire nel digitale senza avere una pianificazione di medio e lungo periodo significa perdere l’occasione per gettare le basi per una crescita duratura dell’impresa. Al contrario, è fondamentale partire dalla consapevolezza di ciò che si è e dalla visione di cosa si vuole diventare per individuare la strategia giusta e gli strumenti adatti per raggiungere i propri obiettivi.
Come individuare le tecnologie adeguate al proprio modello di business? Come costruire un piano a lungo termine che contempli le necessità in termini di tecnologie e competenze? Come orientarsi tra le soluzioni di finanziamento più efficienti per i propri progetti? A1 Corporate 4.0, con i suoi professionisti, è pronta ad accompagnare le PMI verso la nuova normalità per aiutarle a vincere le sfide emergenti.