Credito d’imposta maggiorato – rispetto alle aliquote generose già previste – per chi investe in beni funzionali alla digitalizzazione delle imprese: il piano Transizione 4.0, entrato in vigore con la legge di Bilancio 2021, si prepara ad un nuovo restyling, dopo essere già stato profondamente rivisto rispetto alla versione precedente.
L’input è arrivato dalla Commissione Europea che, coerentemente con gli obiettivi del Recovery Plan, ha chiesto interventi fortemente mirati alla digitalizzazione nelle imprese.
Transizione 4.0: le nuove aliquote allo studio
In sostanza, su indicazione della Commissione Europea, la revisione di Transizione 4.0 sarà mirata a rafforzare gli investimenti più innovativi, con un credito d’imposta maggiore del previsto.
Secondo le informazioni raccolte da Il Sole 24 ore, il tax-credit per i beni strumentali materiali digitali (l’ex iperammortamento) sarà al 50% non solo nel 2021 ma anche nel 2022, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni (fruizione del credito in tre quote).
Per quanto riguarda i beni strumentali immateriali 4.0, principalmente i software, l’aliquota salirà al 25% rispetto al 20% previsto dalla manovra. Sarà valida per il 2021 e 2022, con fruizione in tre quote.
Saranno incrementati anche gli incentivi per i software di base, non 4.0, con l’aliquota che salirà dal 10 al 15% al pari dei dispositivi per lo smart working, sia per il 2021 sia per il 2022 con massimale a 1 milione di euro.
Modifiche in vista anche per il credito d’imposta per investimenti R&S e innovazione. Il tax credit per ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale passerà infatti dal 20% al 25% con tetto a 4 milioni. Per innovazione tecnologica finalizzata alla digitalizzazione 4.0 o alla transizione ecologica si passerà dal 15 al 20% con limite a 2 milioni.
A fronte di queste revisioni al rialzo, ci sarà invece una riduzione per gli investimenti in beni strumentali tradizionali, che sarà in vigore per il 2021 con un credito d’imposta del 10% anziché del 15% inizialmente previsto, per un limite massimo di costi ammissibili pari a 2 milioni.
Nuove aliquote retroattive per investimenti dal 16 novembre 2020
I dettagli delle modifiche di Transizione 4.0 saranno resi noti a fine mese. Di fatto, si sa che la necessità di rimodulare le spese a carico del Recovery Plan determinerà una revisione dei crediti d’imposta, con meno agevolazioni per i beni strumentali tradizionali (l’ex superammortamento) e più agevolazioni per la digitalizzazione delle imprese (l’ex iperammortamento).
I cambiamenti allo studio dovrebbero entrare nel prossimo “Decreto Scostamento” con le misure per le imprese che il governo varerà verso la fine di gennaio dopo il via libera del Parlamento a un nuovo scostamento di bilancio, con l’entrata in vigore verso marzo-aprile.
Tuttavia, già oggi le imprese possono pianificare investimenti importanti perché le maggiorazioni allo studio per l’acquisto di beni digitali saranno comunque retroattive e riguarderanno le spese effettuate dal 16 novembre 2020, data indicata dalla legge di Bilancio per l’avvio di Transizione 4.0.
Quel che è certo è che l’ulteriore ampliamento del credito d’imposta rappresenterà un’occasione unica per le PMI e le imprese che vogliono ripensare il proprio presente e futuro con il supporto delle nuove tecnologie. A1 Corporate 4.0, attraverso i suoi professionisti, è pronta a fornire tutto il supporto necessario per un’analisi ed una pianificazione di medio e lungo periodo .