Oltre 11 miliardi di contributi a fondo perduto per coprire le perdite legate alla pandemia, garanzie pubbliche e finanziamenti agevolati per incentivare gli investimenti.
Sono queste alcune delle misure più rilevanti del Decreto Sostegni, approvato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, con una dotazione di 32 miliardi di euro, pari allo scostamento di bilancio già autorizzato dal Parlamento.
L’obiettivo è di accompagnare le imprese che hanno subito forti perdite a causa della pandemia e delle chiusure forzate, in attesa che, con la velocizzazione della campagna vaccinale, si possa ritornare alla normalità pre-Covid.
Contributi a fondo perduto: stop alle assegnazioni legate ai Codici Ateco
Il nuovo Decreto introduce novità rilevanti sul fronte dei criteri di accesso ai contributi a fondo perduto.
Innanzitutto, sono ammesse le imprese con ricavi fino a 10 milioni di euro, a fronte del precedente limite di 5 milioni di euro.
Inoltre, le risorse sono destinate ai titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per tutti gli enti non commerciali e del terzo settore, indipendentemente dal riferimento al codice Ateco, che ha penalizzato molte categorie nei ristori precedenti. Al contrario, viene previsto un meccanismo di calcolo del contributo più equo e premiante per le piccole e medie imprese, basato sulle perdite di fatturato subite.
Può infatti accedere al contributo a fondo perduto chi abbia subito perdite di fatturato, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30%, calcolato sul valore medio mensile.
A quanto ammonta il contributo a fondo perduto? Per il calcolo, si applica una percentuale stabilita dalla norma alla differenza tra l’ammontare medio mensile di fatturato/corrispettivi 2019 e l’ammontare medio mensile di fatturato/corrispettivi 2020 pari a:
- 60% per le aziende con ricavi fino a 100 mila euro;
- 50% per chi ha ricavi da 100 mila a 400mila euro;
- 40% per le attività con ricavi tra 400 mila e 1 milione di euro;
- 30% per la fascia tra 1 milione e 5 milioni di euro;
- 20% per chi ha ricavi tra i 5 ed i 10 milioni di euro.
L’importo non potrà, in ogni caso, essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per gli altri soggetti e non potrà essere superiore a 150 mila euro.
Dal 30 marzo si può procedere con la presentazione delle domande all’Agenzia delle Entrate; la deadline è il 28 maggio 2021.
Il contributo arriverà direttamente sul conto corrente indicato nella richiesta, intestato al beneficiario o come credito d’imposta, da utilizzare in compensazione.
Agevolazioni per la continuità d’impresa
Per il sostegno alle attività d’impresa, professionisti e lavoratori autonomi in crisi a causa di Covid, sono stati istituiti due fondi da 200 milioni di euro ciascuno presso il Ministero dello sviluppo.
Il primo fondo interviene direttamente tramite la concessione di prestiti per garantire continuità alle imprese dai 250 dipendenti in su, che hanno un fatturato superiore ai 50 milioni di euro o un bilancio superiore ai 43 milioni, attraverso la concessione di finanziamenti agevolati rimborsabili in 5 anni.
Il secondo fondo, sempre da 200 milioni di euro, è destinato invece a sostenere la ricerca e la riconversione industriale del settore biofarmaceutico verso la produzione di nuovi farmaci e vaccini.
Tra le ulteriori misure destinate, c’è lo stanziamento di 600 milioni di euro per ridurre i costi fissi delle bollette elettriche delle imprese tra aprile e giugno 2021, nonché un ulteriore fondo da 200 milioni di euro, da ripartire tra Regioni e Province autonome sulla base della proposta dagli stessi enti territoriali, da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite, incluse le attività commerciale o di ristorazione operanti nei centri storici e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati.
Con il nuovo Decreto, sono dunque state messe in campo ulteriori opportunità per mantenere la continuità d’impresa, aggiornando la propria attività ed incrementando la propria competitività tramite gli investimenti.
A1 Corporate 4.0, con i suoi consulenti professionisti, supporta aziende, PMI e professionisti ad individuare gli strumenti più adeguati per generare liquidità, affiancando le imprese nell’iter di pianificazione, ricerca ed adesione agli incentivi pubblici e privati esistenti, mantenendo il focus sugli obiettivi da raggiungere.