Con l’irrompere dell’emergenza sanitaria e delle misure che hanno ristretto la mobilità, molte imprese, produttive e commerciali, hanno dovuto rivedere i propri canali di vendita, aprendosi al digitale.
Per qualcuno si è trattato di implementare una modalità già utilizzata, per altri di avvicinarsi ad un mondo prima sconosciuto.
Il risultato è che nel 2020 il 26% delle PMI ha scelto di usare l’e-commerce per continuare la propria attività, secondo quanto emerge dall’ultimo osservatorio Market Watch PMI, realizzato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis in collaborazione con Format Research, pubblicato dall’Ansa Economia.
La maggior parte degli analisti sono concordi nel dire che difficilmente si tornerà indietro. L’accelerazione della crescita del digitale impressa da Covid e l’abitudine all’acquisto online ormai consolidata tra i consumatori a livello globale faranno dell’e-commerce un canale necessario, se non privilegiato, che sempre più affiancherà i normali strumenti di vendita.
Per chi non si adegua, il rischio è di perdere competitività e, con essa, una buona quota di mercato, oltre che importanti opportunità di crescita.
Con l’e-commerce, fatturato in aumento del 42%
L’Istituto di Competitività (I-Com) ha fatto una stima economica dell’impatto dell’e-commerce sul fatturato delle aziende. Secondo quanto indicato nel report ““La trasformazione digitale per il Made in Italy. Sfide e scenari in tempi di crisi”, le PMI che usano canali di vendita digitali hanno una probabilità dell’84% in più (praticamente, quasi il doppio) di ottenere fatturati maggiori rispetto a chi non usa il web.
Si parla di incrementi del 42% in più del fatturato grazie all’adozione dell’e-commerce, pari ad un aumento medio per azienda di circa 2,5 milioni di euro. Ad esempio, se i ricavi medi di un’azienda sono di 1 milione di euro all’anno, con il commercio elettronico gli stessi potrebbero arrivare a 1,5 milioni di euro.
L’e-commerce consente infatti di raggiungere mercati globali, altrimenti difficilmente raggiungibili con i tradizionali canali di vendita. Inoltre, l’automazione del processo di acquisto consente di abbattere i costi.
Inoltre, il web abbatte le frontiere geografiche, favorendo il contatto con potenziali acquirenti all’estero anche per quelle PMI normalmente non vocate all’export.
E-commerce: pianificare “l’approdo” sul web
Nonostante il grande impulso dato dall’anno di emergenza Covid, secondo l’I-Com solo l’8,2% delle PMI utilizza canali di e-commerce, percentuale che sale a quasi il 13% tra le imprese più grandi.
Sono dunque ancora poche le aziende che utilizzano appieno le potenzialità dell’e-commerce, perché l’Italia sconta un tasso di digitalizzazione del tessuto produttivo di partenza ancora basso, nonostante i progressi degli ultimi anni.
L’e-commerce, infatti, si inserisce nel più ampio tema della digitalizzazione delle PMI, ed, in quanto tale, non può essere solo una scelta estemporanea, dettata dalle necessità contingenti come è stata la pandemia.
Se in una fase emergenziale, infatti, è giusto adottare strategie di “salvataggio”, per avviare un percorso virtuoso ed ottenere i massimi benefici che possono derivare dall’e-commerce serve una pianificazione di lungo periodo ed un approccio integrato che coinvolge tutta l’impresa, dalla logistica ai processi produttivi, dalla comunicazione alla formazione.
Il primo passo consiste nell’individuare il tipo di canale di vendita online più adeguato alle proprie esigenze, dal proprio sito-web a piattaforme esistenti. Inoltre, proprio l’accelerazione che il web può imprimere alle vendite comporta la necessità di adeguare tutta la catena “off-line” di gestione della logistica, dal magazzino alla distribuzione. Inoltre, diventa fondamentale la comunicazione per accompagnare il processo di vendita, migliorare la customer-experience pre e post acquisto e consolidare la posizione dell’azienda sul web.
Non da ultimo, poiché uno “switch” verso il digitale comporta profonde trasformazioni in azienda, è opportuno formare il personale per accompagnarlo in questo cambiamento.
Come si vede si tratta di un processo complesso, che implica competenze digitali che non sempre le PMI hanno a disposizione.
A1 Corporate 4.0, tramite i suoi professionisti e le sue partnership, mette a disposizione il proprio know-how per accompagnare le imprese ad individuare l’approccio integrato all’e-commerce più adeguato alla propria realtà, per aiutarle a massimizzare l’uso di questo canale con l’obiettivo di generare liquidità.