Con 3813 brevetti depositati nel 2020 presso l’apposito Ufficio Europeo, l’Italia è al quinto posto in Europa e registra un trend di crescita positivo in controtendenza rispetto
agli altri Paesi europei. I brevetti depositati nell’ultimo anno dalle aziende italiane sono cresciuti infatti del 2,7%, mentre in Germania si è registrato un calo del 5,4%, in Francia del 4,6%, nel Regno Unito del 2,8%, in Olanda addirittura dell’8,4%.
Tuttavia, il sistema che regola la Proprietà Industriale (PI) presenta ancora alcuni ostacoli in termini di accessibilità, protezione della PI, conoscenza. Le nuove “Linee di intervento strategiche sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023” elaborate dal Ministero dello Sviluppo Economico puntano a rimuovere le criticità ed a costruire un moderno sistema di protezione della Proprietà Industriale, fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese.
Il nuovo piano nazionale per la Proprietà Industriale: consultazioni aperte fino al 31 maggio
I diritti di proprietà industriale (DPI) rivestono un ruolo cruciale poiché consentono di proteggere le idee, le opere e i processi frutto dell’innovazione, assicurando un vantaggio competitivo a chi li ha ideati ed aprono la possibilità di valorizzare l’innovazione acquisendo nuovi mercati e offrono la possibilità di continuare ad investire sul futuro.
Per aggiornare i piani nazionali di tutela della Protezione Industriale, lo scorso 25 novembre la Commissione europea ha adottato il “Piano di azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell’UE”.
Il Piano si chiude con l’invito rivolto agli Stati membri a formulare le loro politiche e strategie nazionali in linea con gli obiettivi indicati e a rendere prioritari il rafforzamento della protezione e dell’applicazione della proprietà intellettuale nei loro sforzi volti a garantire la ripresa economica.
In questo contesto rientra l’elaborazione del documento strategico del Ministero dello Sviluppo Economico, come guida dell’azione di governo in un settore di rilevante importanza nazionale.
Entro il 31 maggio tutti i soggetti interessati possono inviare osservazioni e commenti a strategiaPI@mise.gov.it. L’obiettivo è di arrivare a giugno alla versione finale della Strategia ed alla sua adozione ed a luglio alla definizione del disegno di legge di revisione del codice di Proprietà industriale.
Ma cosa dice esattamente il Piano?
Proprietà Industriale: cosa cambierà con il nuovo piano
L’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi conta oltre 171.000 domande di titoli di Protezione Industriale, di cui l’85% arrivate per via telematica nel 2020, di cui 13.515 brevetti nazionali, di cui 11.005 per invenzione industriale e 60.857 marchi. Rimuovendo alcuni ostacoli che limitano l’accesso alla richiesta di titoli di PI, i numeri potrebbero essere molto più alti.
Il Ministero dello Sviluppo Economico riconosce infatti che il sistema di PI è ancora poco accessibile, con procedure complesse, non pienamente adeguate all’era digitale. Per questo punta ad aggiornare la legislazione di settore, consentire l’utilizzo di procedure rapide, efficaci e a costi contenuti, ma anche completare l’attuazione del Sistema Brevettuale Unitario e promuovere la cultura della PI.
Un altro ostacolo è la scarsa conoscenza del sistema di protezione della PI che troppe imprese, in particolare PMI, e troppi ricercatori non sfruttano. Per questo, il piano mette in campo azioni specifiche sia sul fronte economico che tecnico, per sostenere l’accesso ai titoli di PI con sostegni finanziari, servizi di consulenza specialistica. Inoltre, si vuole promuovere azioni per la valutazione economica dei titoli di PI, in modo da evidenziarne il valore, anche valorizzando gli esiti della ricerca.
C’è poi il tema della contraffazione e della pirateria che continuano a prosperare, anche grazie allo sfruttamento delle tecnologie digitali. Per garantire un rispetto più rigoroso della Proprietà Industriale, si vuole aggiornare la normativa per il contrasto alla contraffazione, sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni della contraffazione, favorire sinergie tra gli operatori dell’enforcement e supportare le imprese nella lotta alla contraffazione.
Infine, si vuole rafforzare il ruolo dell’Italia a livello internazionale, a difesa delle priorità nazionali e degli interessi economici delle imprese italiane. Per farlo, si metteranno in campo azioni specifiche come: partecipare attivamente ai lavori in sede comunitaria; supportare l’attuazione del pacchetto sul Brevetto Unitario; rafforzare l’impegno negli organismi internazionali; favorire le collaborazioni bilaterali.
Ci sono grandi aspettative, dunque, da questo nuovo Piano triennale. A1 Corporate 4.0 è al fianco delle imprese che vogliono innovare e tutelare i risultati delle loro ricerche e della loro creatività, accompagnandole nell’individuazione degli strumenti più adeguati ed aggiornati in base alla normativa vigente.