Una crescita esplosiva: così l’Osservatorio eCommerce B2C- Netcomm School of Management del Politecnico di Milano definisce l’andamento delle vendite online di prodotti nel 2020.
Le misure restrittive legate alla pandemia hanno indubbiamente giocato un ruolo fondamentale nell’orientare i consumatori verso l’acquisto online, ma c’è ormai unanimità nel sostenere che il digitale resterà un canale privilegiato di acquisto anche dopo la pandemia, accanto alla normale compravendita off-line.
Fatturati in crescita per le aziende che vendono online
L’e-commerce fa bene alle aziende che lo utilizzano. Seconda una ricerca di Netcomm condotta da The European House – Ambrosetti, già nel 2019, prima dell’avvento della pandemia, l’e-commerce era stato uno dei settori che aveva incrementato di più il proprio peso relativo sul fatturato complessivo, incidendo profondamente sulla crescita sia del fatturato del totale delle attività economiche (+19,2%), sia sulla crescita dell’occupazione delle imprese italiane (6,7% sul totale).
Nel 2020 gli operatori che si sono affidati in parte o del tutto alla rete di vendita digitale hanno visto crescere in maniera importante i ricavi delle vendite e delle attività legate all’e-commerce: durante il lockdown, infatti il 50% delle aziende che che hanno usato l’e-commerce ha visto aumentare il proprio fatturato di vendita online di oltre il 100%.
Lo scorso anno, del resto, l’e-commerce è stato l’unico motore di crescita del commercio, seppur con delle differenze tra prodotti e servizi venduti online.
Nel complesso, infatti, le compravendite online sono aumentate del 3,4%, per un valore totale di 32,4 miliardi di euro.
In particolare, c’è stato un vero e proprio boom per i prodotti sono letteralmente “esplosi”, con una crescita del 45%, per un valore complessivo di 25,9 miliardi (+8 miliardi rispetto al 2019), trainati da informatica ed elettronica di consumo, Food&Grocery, arredamento e home living.
Al contrario, sono calati i servizi acquistati online, -52%, per un valore ridotto a 6,5 miliardi di euro. Pesa tutto il comparto del turismo e dei trasporti, che hanno generato il drastico calo degli acquisti eCommerce B2c con una riduzione rispetto al 2019 di circa 6,7 miliardi di euro.
Consumi digitali: le prospettive per il 2021
Per Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c – School of Management del Politecnico di Milano, la pandemia ha “modificato gli equilibri tra online e offline forzando l’offerta a soddisfare le mutate esigenze di consumo e ad accelerare il suo processo di digitalizzazione e spingendo i consumatori a un utilizzo più frequente dei canali online. Questi cambiamenti sono segno di una generale maturazione che permetterà all’eCommerce B2c italiano di continuare a crescere anche nel 2021. In particolare, ci aspettiamo un ulteriore aumento degli acquisti online trainato da un consolidamento nei comparti di prodotto e da una leggera ma significativa ripresa dei servizi”.
Cosa devono fare le imprese per cogliere queste nuove opportunità? Orientarsi alle vendite online non significa solo aprire dei canali digitali per relazionarsi con i clienti, ma presuppone un approccio strategico che riguarda tutti i comparti aziendali ed il processo produttivo.
Questo lavoro implica un’analisi per evidenziare punti di forza e criticità, per valutare il mercato in cui si opera e le possibili prospettive, individuare eventuali driver di crescita in base ai quali adeguare la propria operatività.
Inoltre, bisogna tener conto che il digital cambia l’approccio con il cliente e necessita di uno studio accurato di tutta la customer experience, dalla ricerca sul web del prodotto desiderato fino al feedback dopo l’acquisto.
Un lavoro complesso, dunque, che richiede un know-how mirato e consolidato. A1 Corporate ha sviluppato le competenze per accompagnare le imprese che vogliono intraprendere o consolidare l’avvio di canali e-Commerce, aiutandole in ogni fase ad individuare le strategie più corrette per ottimizzare il risultato, generando liquidità.