L’Italia punta dritta alla Gigabit Society, con la banda ultralarga con velocità nominale da 1Gbps per il 2026, 4 anni prima rispetto alle previsioni.
Si tratta di uno degli obiettivi della nuova Strategia italiana per la banda larga, approvata dal Comitato interministeriale della transizione digitale il 25 marzo, che dovrà accelerare la transizione digitale del nostro Paese, secondo le indicazioni della Commissione europea.
Con una dotazione di 6,7 miliardi, messi sul piatto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Strategia dovrà consentire di sviluppare una rete in banda ultralarga sull’intero territorio nazionale per creare un’infrastruttura pubblica di telecomunicazioni coerente con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea.
Nel documento pubblicato sul sito del Ministero, si legge che “l’obiettivo concreto della Strategia, così come indicato nel PNRR, è di portare la connettività a 1 Gbit/s su tutto il territorio nazionale entro il 2026, in anticipo rispetto agli obiettivi europei fissati al 2030.”
Cosa prevede la Strategia per la banda larga
Il Piano nazionale prevede 7 aree di intervento.
La prima riguarda il completamento del Piano aree bianche avviato nel 2015 per portare Internet veloce nelle zone a fallimento di mercato in 7.632 comuni.
Proseguirà anche il Piano voucher, per promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda ultralarga (NGA e VHCN) in tutte le aree del Paese, per ampliare il numero di famiglie e imprese che usufruiscono di servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s.
Cuore della Strategia è il Piano Italia a 1 Giga che, con uno stanziamento di circa 3,8 miliardi di euro, mira a coprire le unità immobiliari che a seguito della mappatura in corso risulteranno non coperte (attualmente e nei prossimi anni) da reti in grado di fornire in maniera affidabile almeno 100 Mbit/s in download. Il cronoprogramma del Ministero prevede una fase di studio e di avvio dei bandi di gara entro la fine dell’anno, ‘aggiudicazione entro la primavera 2022 ed il raggiungimento del primo 20% di installazioni entro il terzo trimestre 2023‘.
Il Piano Italia 5G pone in un’ottica complementare e sinergica rispetto al percorso di sviluppo già avviato per le reti 5G nazionali e agli obblighi di copertura in capo agli operatori radiomobili, per indirizzare al meglio le iniziative pubbliche mirate alla realizzazione di reti per fornire servizi mobili innovativi e ad elevate prestazioni, nel rispetto dei vincoli imposti dalla disciplina in materia di aiuti di Stato.
La Strategia prevede anche il Piano Scuole connesse, che mira a completare il Piano per la copertura a banda ultralarga di tutti gli edifici scolastici presenti sul territorio nazionale, con un costo complessivo stimato in 261 milioni di euro. In particolare, il piano prevede la copertura con connettività ad 1 Gbit/s e la fornitura di servizi di gestione e manutenzione.
Allo stesso modo, il Piano Sanità connessa mira a fornire connettività a banda ultralarga a 1 Gbit/s a circa 12.280 strutture sanitarie in tutto il Paese. Il costo complessivo dell’intervento è stimato in 501 milioni di euro. Sul totale delle strutture, in circa 4.700 edifici (in base all’ultima mappatura 2020) sarà necessario supportare il roll-out di reti in grado di fornire il suddetto livello di connettività.
Infine, il Piano Isole Minori mira a fornire connettività adeguata a 18 isole minori oggi prive di collegamenti con fibra ottica con il continente.
Un ecosistema digitale a supporto di PMI ed imprese
Dopo l’approvazione del 25 maggio scorso, la Strategia per la banda larga si è già messa in moto. Oltre al proseguimento delle misure già avviate, come il Piano aree bianche ed il Piano voucher, è già partita la mappatura per identificare le reti 4G e 5G esistenti, necessaria per far emergere le zone scoperte.
Si entra così nel vivo dell’operatività della Strategia, che servirà a dare un’accelerazione alla transizione digitale. La copertura di tutte le aree pubbliche con la banda larga e la connessione di famiglie ed enti pubblici alla rete veloce, consentirà di creare un ecosistema in cui le imprese potranno ottimizzare il proprio percorso di digitalizzazione.
Le aziende hanno, infatti, già intrapreso questa strada, gli operatori privati, grazie anche ad incentivi pubblici. Tuttavia, senza un’adeguata copertura omogenea sul territorio nazionale, il rischio è che gli investimenti in digitalizzazione fatti dalle imprese restino sottoutilizzati.
Per questo la Strategia rappresenta una buona notizia per due motivi: da una parte, perché PMI ed aziende potranno giovare della copertura con la banda larga dei territori fino a questo momento sprovvisti, riducendo un pesante gap strutturale che mina la competitività; dall’altra parte, sarà possibile sviluppare servizi ulteriori anche per target fino ad ora rimasti tagliati fuori proprio dall’assenza di una buona connettività.
Come fare a ottimizzare questi benefici? A1 Corporate 4.0 è al fianco delle aziende che vogliono cogliere l’opportunità della transizione digitale, con progetti che passano da una accurata pianificazione ed individuazione degli strumenti migliori per raggiungere gli obiettivi.