La resilienza non basta più: per poter mantenere la competitività in uno scenario globale, è necessario ora imboccare la strada del new-normal.
È quando emerge dal nuovo report di Deloitte Private, “La nuova generazione di aziende private – Il percorso verso la resilienza e le opportunità del Next Generation Eu”, secondo cui, nonostante la contrazione media del 10,6% del fatturato e del 22,8% dei margini operativi lordi, in generale il sistema delle PMI italiane sembra aver retto piuttosto bene agli shock subiti.
Creatività e spirito di adattamento sono state le carte vincenti. Un dato incoraggiante, ad esempio, è che nel 2020 il saldo netto fra le imprese costituite e quelle liquidate/ fallite è stato positivo, specialmente al Centro Sud. In crescita anche la presentazione dei brevetti: +8,7% rispetto al 2019 le domande depositate presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, +25,1% quelle dei brevetti richiesti per modello di utilità.
Allo stesso modo, però, è necessario ora rivedere i modelli di business, adattandoli alle mutate regole del gioco e alle diverse abitudini dei consumatori.
Dopo COVID, il nuovo paradigma per le PMI
Secondo lo studio di Deloitte Private, “i nuovi paradigmi che si stanno delineando descrivono un mondo e un modello di vita in cui aspetti quali la digitalizzazione, la trasformazione tecnologica, la sostenibilità, la formazione e cultura aziendale e l’inclusione stanno diventando sempre più pervasivi”.
In questo scenario, “le PMI italiane devono lavorare ed investire per essere pronte a cogliere le opportunità della nuova normalità”. Nel nuovo scenario, chi saprà fare tesoro dei propri valori fondanti e adeguare le proprie strategie e modelli operativi al nuovo contesto, riuscirà a rafforzare il proprio livello di resilienza ed essere in grado di prosperare nonostante le avversità.
Al momento, le PMI di successo si stanno muovendo in questa direzione, facendo appello a una serie di principi e monitorando alcune aree fondamentali per ripartire nella nuova normalità.
Per affrontare cambiamenti così radicali, è necessario investire, ma non tutte le Piccole e Medie Imprese sono pronte. Pur rappresentando il cuore pulsante del tessuto economico italiano e pur rappresentando l’Italia nel mondo in quanto portatrici dei valori di tradizione e qualità del Made in Italy con un potenziale di crescita da 82 miliardi di euro, le PMI risultano in effetti essere strutturalmente più fragili e più esposte a comparti dell’economia compromessi dalla crisi. Ecco perché diventa fondamentale il supporto delle istituzioni.
Il ruolo del Next Generation EU
Proiettando l’Europa e l’Italia verso un futuro più digitale, sostenibile e inclusivo, il Next Generation EU di fatto rappresenta lo strumento ideale a cui possono guardare le PMI che vogliono intraprendere una trasformazione in linea con il nuovo paradigma post-Covid.
I fondi finanziati dal programma europeo vanno in effetti nella direzione di supportare digitalizzazione, trasformazione tecnologica, sostenibilità, formazione, cultura aziendale, inclusione, con interventi programmati specificatamente a sostegno delle PMI, con l’obiettivo di sostenerne la loro crescita e resilienza e a favorire il loro posizionamento competitivo anche sui mercati internazionali.
Secondo i ricercatori di Deloitte Private, “in prospettiva, per continuare questo journey to resilience, le aziende tutte, e quelle Private in particolare, devono far leva su un piano strategico che sia al contempo impostato sulle nuove esigenze del mercato e orientato verso le direttrici di sviluppo delineate dal Next Generation EU”.
A1 Corporate 4.0, con il suo team di professionisti, è al fianco delle PMI che vogliono cogliere le opportunità di investimento, beneficiando dei fondi europei veicolati tramite bandi ed investimenti pubblici.