Nel secondo trimestre 2021, le bollette elettriche sono aumentate mediamente del 20%, percentuale che salirà al 40% nel prossimo trimestre. Ad evidenziarlo è stato nelle scorse settimane il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che ha evidenziato come dietro questo incremento così notevole ci sia soprattutto l’aumento del prezzo del gas a livello internazionale.
Il rincaro in bolletta rischia, però, di trasformarsi in un boomerang per il Paese. Lo stesso Cingolani ha ricordato che se l’energia aumenta troppo di costo, le nostre imprese perdono di competitività, con tutto ciò che ne consegue in termini di produzione, occupazione, crescita del Paese.
Caro bollette, aziende italiane penalizzate rispetto al resto d’Europa
L’incremento della bolletta energetica del 40% andrebbe ad innestarsi in uno scenario in cui già le aziende italiane pagano la corrente elettrica molto più dei competitor europei, con un divario enorme tra grandi aziende e PMI.
Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, per quanto concerne l’energia elettrica, le nostre piccole aziende pagano mediamente 151,4 euro ogni 1.000 kWh consumati (Iva esclusa) contro i 77 euro ogni 1.000 kWh delle grandi: praticamente quasi il doppio. Ad aver aumentato lo storico differenziale tra piccole e grandi imprese ha contribuito l’entrata in vigore, dall’1 gennaio 2018, della riforma degli energivori, che prevede un costo agevolato dell’energia elettrica per le grandi industrie.
In riferimento al gas, invece, il divario è ancor più pesante. A fronte di un costo medio in capo alle piccole imprese di 59 euro ogni 1.000 kWh (Iva esclusa), alle grandi aziende viene applicata una tariffa media di 21,2 euro ogni 1.000 kWh. In buona sostanza, le prime pagano addirittura il 178% in più delle seconde. Il divario tariffario è riconducibile al fatto che tutte le grandi imprese ricevono dai fornitori delle offerte personalizzate con un prezzo stabilito su misura e sulla base delle proprie necessità. Pertanto, in sede di trattativa, il peso dei consumi è determinante per “strappare” al fornitore una tariffa molto vantaggiosa, cosa che le piccole imprese non possono fare.
Secondo la CGIA, in nessun altro paese dell’area euro c’è un disallineamento delle tariffe energetiche così elevato tra queste due classi dimensionali. E il peso di tale disallineamento sul sistema produttivo nazionale risulta evidente se si considera che il 99,5% circa delle aziende è di piccola dimensione (meno di 50 addetti) e dà lavoro, al netto del pubblico impiego, al 65% degli italiani.
Caro bolletta, dall’1 ottobre scattano gli aiuti statali
Per evitare la “stangata d’autunno”, che avrebbe potuto compromettere la ripresa economica, dopo l’allarme lanciato dal ministero della Transizione ecologica il Consiglio dei Ministri ha approvato un provvedimento da 3 miliardi di euro per tagliare i costi delle bollette di luce e gas.
Il decreto bollette prevede alcuni aiuti, quali il taglio di 1,2 miliardi di euro agli oneri di sistema delle bollette elettriche, la riduzione dell’IVA che viene portata al 5% rispetto al range tra 10% e 22% attuale (legato ai consumi), ma anche l’azzeramento delle aliquote di utenze domestiche e PMI relative agli oneri generali di sistema.
Il provvedimento governativo consente di rimediare in corsa ad un’emergenza nata da diverse concause, quali la dipendenza del Paese da fonti importate dall’estero e l’incremento dei prezzi di queste ultime. Un’emergenza a cui si è trovata una soluzione grazie anche ad una buona disponibilità di risorse pubbliche, che non va data però per scontata.
Inoltre, evitare il caro bollette di ottobre non significa comunque ricomporre il divario tra i costi pagati dalle PMI e quelli delle grandi aziende, in un contesto in cui le imprese italiane spendono di più dei concorrenti europei.
Cosa possono fare le imprese, piccole e medie, per evitare di dover sempre rincorrere l’emergenza? Ridurre gli sprechi, attraverso un’analisi accurata dei costi e benefici, ed investire nell’efficientamento energetico utilizzando gli incentivi previsti dal Recovery Fund, sono una strada da iniziare a percorrere sin da subito per far parte – e beneficiare – della transizioni ecologica.
Grazie ai suoi Advisor, A1 Corporate fornisce alle imprese tutti gli strumenti per pianificare la propria personale strategia di cost killing e di efficientamento, generando liquidità dai risparmi sulle bollette.