La crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria di Covid-19 in Italia ha colpito soprattutto le donne, per una serie di ragioni che vanno dalle ricadute, proprio sulla popolazione femminile, degli effetti collaterali di didattica a distanza e smartworking, alla maggiore vulnerabilità delle professioni a maggiore presenza femminile, come i servizi sanitari.
Anche sul fronte imprenditoriale, la crisi sembra aver colpito maggiormente le imprese femminili. Secondo i dati di Unioncamere, dopo anni in cui queste ultime crescevano più di quelle guidate da uomini, per la prima volta si è registrato un calo. Tra aprile e settembre del 2021, il numero di nuove imprese guidate da donne è stato del -42,3%, contro il -35,2% delle aziende maschili. Anche nel terzo trimestre, nonostante i buoni dati e le prospettive positive dell’economia, le nuove iscrizioni al registro camerale sono diminuite: -4,8% contro il +0,8% di imprese maschili.
Dati, questi, che si inseriscono in uno scenario complessivo già “sbilanciato” verso un’imprenditoria tipicamente maschile, visto che a livello nazionale le imprese guidate donne sono pari al 22%, con differenze significative tra i diversi settori: sono più presenti in ambiti quali i servizi, la ristorazione, in turismo (i più colpiti dall’emergenza Covid), meno nell’industria o in settori legati all’implementazione di nuove tecnologie.
Fondo donna: 40 milioni per le imprese al femminile
L’incremento dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile è uno degli obiettivi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Uno dei primi passi per andare in questa direzione è il Fondo Impresa Donna, reso operativo dal decreto interministeriale firmato nei giorni scorsi dal ministro Giancarlo Giorgetti, dopo il passaggio dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia.
Il Fondo ha l’obiettivo di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Come riferito dal Ministero dello Sviluppo Economico, il Fondo è stato istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile.
Con l’attuazione di questa misura a sostegno dell’imprenditoria femminile, il Ministero raggiunge un altro obiettivo del PNRR nei tempi stabiliti dal cronoprogramma, come già avvenuto per i bandi IPCEI sui progetti strategici altamente tecnologici nei settori delle batterie e dei semiconduttori, mentre è già stata avviata la riforma della proprietà industriale.
Fondo impresa donna: come funzionano le agevolazioni
Il decreto, secondo quanto spiegato da Il Sole 24 Ore che ne ha visionato la bozza, si compone di 21 articoli che individuano tre assi oggetto di finanziamento: nascita, consolidamento e diffusione della cultura imprenditoriale e formazione. Ai primi due sono assegnati complessivamente 32,5 milioni di euro, al terzo 6,2 milioni. Resta una parte residuale di 1,3 milioni destinati ad Invitalia, che gestirà l’intera misura.
Questi fondi andranno a supportare spese per impianti e macchinari, immobilizzazioni immateriali, servizi cloud per la gestione, personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda.
Sono quattro le categorie di beneficiari: cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie; società di capitale con quote e componenti del cda per almeno due terzi di donne; imprese individuali la cui titolare è una donna; lavoratrici autonome. Queste potranno accedere a contributi a fondo perduto o a finanziamenti agevolati.
Per accedere, bisognerà presentare programmi di investimento con un orizzonte temporale di 2 anni, con spese ammissibili fino a 250.000 euro per le imprese già esistenti, 400.000 per quelle già assegnate.
Per le imprese appena nate, i contributi saranno a fondo perduto. Per programmi di investimento fino a 100.000 euro, la copertura sarà dell’80% delle spese ammissibili per un massimo di 50.000 euro. Per le donne disoccupate la percentuale sale al 90%. Se il programma prevede invece spese superiori a 100mila euro e fino a 250mila euro, la copertura scende al 50%.
Per le imprese già esistenti (consolidamento) da 1 a 3 anni, viene erogato il 50% di contributi a fondo perduto ed un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili. Per le aziende che esistono da più di 3 anni, le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il fondo perduto, quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato.
Previsto anche un voucher fino a 5mila euro per impresa da spendere in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa.
Sarà Invitalia a gestire la procedura: le domande saranno presentate attraverso la sua piattaforma online e saranno valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione dando criteri di merito che vanno dal progetto alle potenzialità di mercato. Saranno premiate soprattutto, le iniziative ad alta tecnologia, a cui sarà attribuito un bonus nel punteggio.
Gli incentivi sono cumulabili con altri aiuti di Stato.
Il Fondo Impresa Donna rappresenta una grande opportunità per avviare un nuovo progetto imprenditoriale o per ampliare un’attività già esistente. A1 Corporate, con i suoi professionisti, è al fianco delle imprenditrici, con i propri servizi di consulenza sia per beneficiare degli incentivi messi in campo dal governo, che per ottimizzare il proprio progetto imprenditoriale.