Secondo quanto comunicato dall’Arera (Authority di regolazione per l’energia, l’acqua, i rifiuti), dall’1 ottobre gli aumenti sono nell’ordine del 29,8% per le bollette dell’elettricità e del 14,4% per il gas. Percentuali più basse rispetto a quelle previste inizialmente (+45% per l’elettricità, oltre il 30% per il gas), grazie all’intervento del Governo che ha ridotto l’impatto degli aumenti.
Tuttavia, soprattutto per le aziende e le PMI che necessitano dell’energia e del gas per lavorare, si tratta di incremento che possono avere un impatto importante sui costi della produzione e, in generale, sul bilancio, in un momento delicato di ripresa post-Covid.
Come fare per tutelarsi?
Caro bollette: consigli pratici per le PMI
Il tema dei costi energetici è da sempre sotto i riflettori delle PMI, come rilevato dagli advisor di A1 Corporate 4.0, che, tra i suoi servizi per le imprese, si occupa anche di Cost Killing ed Energy Saving.
Due sono le strategie da attuare.
Condizioni generali del contratto : verificare le clausole
La prima è verificare le “Condizioni Generali” del contratto di fornitura sottoscritto, anche se le condizioni “Tecnico Economiche” sono favorevoli. In genere, infatti, la maggioranza dei fornitori prevede clausola contrattuale che consente la modifica unilaterale delle “Condizioni Tecnico Economiche” nel caso di “mutamento dei presupposti economici o significative variazioni di mercato”.
Questo potrebbe portare all’incremento inatteso della bolletta energetica. L’ideale sarebbe verificare sempre questo aspetto prima di sottoscrivere un contratto, per poter confrontare le soluzioni di diversi fornitori e fare la scelta più conveniente alle proprie esigenze.
Conoscere gli oneri passanti
Altra strategia importante è leggere attentamente le voci della bolletta, per sapere effettivamente quali sono le voci che incidono sul bilancio aziendale. Importante, sotto questo punto di vista, è individuare quelli che vengono definiti “oneri passanti”, ovvero quella parte della fattura che, a prescindere dal fornitore scelto, rimane invariata.
Sono “passanti” gli oneri che non hanno nulla a che vedere con la produzione, l’acquisto e la vendita di energia elettrica né con il prezzo del combustibile per produrla.
Facciamo un esempio reale di una piccola impresa produttiva Italiana. Il totale della bolletta per l’energia è di 16.000 € mensili, di cui il 45% di oneri passanti, il 40% a copertura di produzione e vendita e il 15% di tasse. Ciò vuol dire che, sui 16.000 euro, 6.400 euro sono relativi all’energia consumata, mentre il resto coprono voci diverse.
Conoscere questi dati è importante perché aiuta l’imprenditore a definire non solo il corretto calcolo degli oneri e individuare la parte della fattura effettivamente migliorabile, ma anche a confrontare proposte di contratto di diversi fornitori.
Come destreggiarsi tra clausole e oneri passanti?
Le delibere dell’AEEG, Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, sono pubbliche, a disposizione di quanti vogliano provare a leggerle, ma non sono certamente intuitive né facili da collegare fra di loro in modo da avere subito un quadro completo.
La materia è, oggettivamente, ostica, essendo molto tecnica ed influenzata da molte variabili di varia natura. D’altra parte, il peso della bolletta rischia di essere una zavorra che impedisce di far decollare la competitività di molte aziende e PMI italiane, per cui non può non essere affrontato.
Gli Advisor di A1 Corporate sono in grado di scorporare ogni voce della fattura e verificare l’esattezza del calcolo grazie ad un preciso sistema di fatturazione in demo. Grazie a loro, le aziende possono così scoprire come ridurre i costi della bolletta, recuperando liquidità da impiegare per la crescita dell’attività.