Non c’è pace per le bollette di elettricità e gas, aumentate mediamente del 20% nel secondo trimestre 2021 e del 40% nel terzo trimestre. L’intervento del Governo ha consentito di tamponare gli effetti del rincaro per gli ultimi mesi dell’anno, che si sarebbe tradotto in un salasso per le imprese, soprattutto per le PMI, ma l’impennata dei prezzi è destinata a proseguire ancora nei prossimi mesi e a perdurare fino alla fine del 2022. Un vero e proprio problema per le aziende italiane, che si trovano così a perdere in termini di competitività, a causa dell’incremento dei costi energetici.
Caro bolletta: a fine anno nuovo aumento del 40%
A prospettare la crescita dei prezzi è stato il presidente dell’Authority dell’elettricità e del gas Stefano Besseghini che, in audizione al Senato, ha spiegato che ad inizio 2022 «si presenterà una situazione analoga a quella dello scorso trimestre»1, quando gli aumenti sono stati del 45% per l’elettricità e del 31% per il gas, poi contenuti rispettivamente al 29,8% e del 14,4% grazie all’intervento da 3 miliardi di euro del governo Draghi, che ha azzerato gli oneri di sistema per il terzo trimestre ed ha ridotto l’Iva sulle forniture del gas.
Le misure introdotte a inizio ottobre dal governo, tuttavia, saranno in vigore fino al 31 dicembre 2021. Cosa succederà dopo quella data? Dal primo gennaio 2022, in assenza di ulteriori azioni specifiche, sulle bollette torneranno a gravare gli oneri di sistema a cui si sommerà il potenziale aumento del costo delle materie prime.
Per superare la dipendenza energetica cronica dell’Italia dai Paesi produttori di energia e gas, si lavora per aumentare le fonti di energia disponibili, puntando su quelle rinnovabili, ma è chiaro che i tempi di realizzazione hanno un orizzonte più ampio rispetto alla necessità imminente delle imprese.
Non solo caro bolletta: il caso del default dei gruppi inglesi
A preoccupare non è solo l’aumento dei costi, ma anche quanto sta accadendo a realtà importanti come i due gruppi UK Green Network e Simplicity Energy che, complice la crisi innscata dalla pandemia, non sono riusciti a mantenere i propri obblighi verso i più di 410.000 clienti sul suolo britannico. Il Governo Inglese ha distribuito gli utenti dei due gruppi sugli altri fornitori operanti nel paese, non senza il malcontento dei diretti interessati che hanno dovuto sottoscrivere nuove tariffe energetiche alle nuove condizioni di mercato2.
In Italia gli oltre 330.000 clienti di Green Network dovrebbero essere ripartiti tra la svizzera Axpo Energia e il gruppo Canarbino. Le utenze che nell’eventuale fallimento di Green Network rimarranno scoperte andrebbero tra le forniture di ultima istanza, procedura che permette la non interruzione del servizio di fornitura e la successiva assegnazione ad un fornitore di ultima istanza con cui sarà possibile rimanere o cambiare contratto con una procedura agevolata.
Il caso inglese è emblematico, perché evidenzia come ci siano variabili che non è possibile tenere sotto controllo, visto che anche grandi aziende di fornitura di energia possono entrare in crisi. Come possono le imprese mettersi al riparo da un tale grado di incertezza che caratterizza il settore energetico?
A1 Corporate 4.0 affianca grandi aziende e PMI nell’analisi del proprio fabbisogno energetico e nella pianificazione delle soluzioni più appropriate: dagli interventi per la riduzione dei consumi all’individuazione delle soluzioni disponibili sul mercato per abbattere i costi in bolletta generando liquidità.
1. Alessandro D’Amato, “Elettricità e gas, i nuovi rincari nelle bollette: +40% a Natale. E Draghi e Giorgetti pensano al nucleare”, 23 ottobre 2021, Open
2. Alessandro Spada, “Il default di Green Network e la situazione europea nel mercato dell’energia”, 8 novembre 2021, ProntoBolletta.it