A due settimane dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, è ancora difficile capire come e quando finirà la guerra nell’Est Europa. La certezza, invece, è che questo conflitto si sta ripercuotendo in tutta Europa anche sul fronte economico col rischio di frenare la ripresa post Covid che, in Italia, stava ingranando con numeri molto positivi.
Perché la guerra in Ucraina riguarda anche le imprese? COVID-19 ci ha già dimostrato come, in un mondo globalizzato, tutti i mercati sono interconnessi, per la fornitura di materie prime, le esportazioni, l’andamento dei prezzi. La guerra in Ucraina ne è la conferma. Solo per fare un esempio, con il porto di Odessa bloccato, ad esempio, l’export di grano e fertilizzanti da Ucraina e Russia, i due maggiori esportatori al mondo di questi prodotti, sta provocando un terremoto anche nell’agricoltura italiana.
Lo stesso si può dire per il mondo della siderurgia, che si è visto interrompere la catena degli approvvigionamenti.
MISE: al via la task-force per le imprese
Da lunedì, al Ministero dello Sviluppo Economico è attiva un’unità di crisi interna che dovrà monitorare e valutare i contraccolpi del conflitto sulle filiere e sui prezzi delle materie prime. La sua istituzione è stata annunciata direttamente dal Ministro che ha firmato il decreto istitutivo il 4 marzo scorso.
“Dal Mise c’è massima attenzione alle imprese italiane che operano direttamente in Russia e Ucraina o che sono legate in qualche modo a quei territori – ha spiegato il Ministro -. Sono molto preoccupato per i contraccolpi del conflitto anche sull’industria. Credo necessario e doveroso che il governo italiano si occupi pure di questo aspetto a tutela delle persone e delle aziende che stanno affrontando delle enormi difficoltà economiche a causa del conflitto. Temo, purtroppo, che ci saranno ricadute negative anche in questo ambito”.
La task-force, a costo zero per il bilancio dello Stato, è un gruppo di lavoro interno che coinvolge tutte le direzioni competenti in materia ed avrà anche il compito di formulare proposte, rispondere alle domande e dubbi delle imprese coinvolte in questo processo complicato in una fase particolarmente delicata.
Sulla scorta delle indicazioni della task-force, sarà avviata la collaborazione anche col Mef per mettere sul campo tutte le misure necessarie per rispondere alle richieste di sostegno e di informazioni.
Presto sarà reso noto anche un numero verde dedicato alle aziende. Già durante questa settimana sono previste audizioni dei rappresentanti di settore coinvolti e dei ministeri interessati per fare il punto sulle urgenze da affrontare nel più breve tempo possibile.
Dopo COVID una nuova tempesta per le PMI: come affrontarla?
L’intervento del MISE è sicuramente atteso e molto importante per le imprese che stanno pagando il prezzo della guerra, ma non l’unico. Per sorreggere le PMI, cuore del tessuto produttivo italiano, e le grandi aziende, si stanno attivando anche istituti di credito, enti camerali, Regioni.
Riuscire ad intercettare tutte le opportunità che emergono per affrontare, ad esempio, il caro energia, richiede tempo. Serve, infatti, monitorare i canali ufficiali, valutare se si posseggono i requisiti per aderire, avviare l’istruttoria, monitorare l’esito, rendicontarlo.
A questo si aggiunge tutto il lavoro sulla transizione energetica e digitale , incentivato dal PNRR, di cui pure sono in uscita ulteriori bandi. Un mondo complesso, in cui è facile trovarsi disorientati, col rischio di perdere opportunità che possono fare la differenza per il bilancio aziendale.
A1 Corporate 4.0, attraverso i suoi consulenti, è al fianco delle imprese per aiutarle a decifrare gli eventi internazionali e capire l’impatto sulla propria operatività, ma anche individuare le occasioni per generare liquidità a sostegno della continuità aziendale che potrebbe essere compromessa da eventi esterni, per non perdere la rotta della ripresa.