Quasi 1500 interventi agevolativi per PMI ed aziende nel 2020, in crescita rispetto ai 1252 censiti nel 2019 dalla Relazione annuale sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive del Ministero dello sviluppo economico. Misure utilissime, molto attese ed apprezzate dalle imprese, che, tuttavia, non sempre riescono a beneficiarne perché la sovrabbondanza di offerta da enti diversi richiede uno sforzo, in termini di tempo e competenze, per seguire la pubblicazione di avvisi e bandi e per redigere le pratiche.
L’esito paradossale è che le imprese, che necessitano di agevolazioni per generare liquidità e sostenere gli investimenti, rischiano di “perdere” bandi per loro potenzialmente utili, mentre le amministrazioni non riescono a ottenere i risultati sperati con i loro interventi, che pure costano tempo e impegno.
Anche per questo, il Consiglio dei Ministri ha approvato, lo scorso 26 maggio, il disegno di legge di riforma degli incentivi proposto dal ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che ha l’obiettivo di migliorare l’efficienza e incrementare gli investimenti di politica industriale, attraverso una ricognizione del sistema degli incentivi alle imprese basata su una organica razionalizzazione delle misure agevolative. Lo stesso Giorgetti, annunciando il disegno di legge, ha sottolineato come il provvedimento rappresenti un “passaggio per una vera semplificazione nel mondo degli incentivi spesso inaccessibili per troppa burocrazia”.
Riforma degli incentivi: cosa prevede il disegno di legge
Oggi il sistema di incentivazione in favore delle imprese è estremamente frammentato e complesso e per questo ostacola l’accesso di PMI e aziende a fondi che sarebbero vitali per generare liquidità e favorire la crescita.
Il disegno di legge fissa le linee guida entro le quali il Governo dovrà emanare uno o più decreti legislativi per rinnovare il sistema di agevolazioni previste per le aziende italiane.
La riforma punta sostanzialmente a ridurre gli oneri per le imprese, con una semplificazione e velocizzazione delle procedure amministrative per l’accesso alle agevolazioni, garantendo così ai beneficiari la certezza dei tempi.
Prevista anche l’introduzione di tecnologie gestionali innovative per l’interoperabilità dei dati e funzionali ad evitare la duplicazione e la sovrapposizione degli interventi previsti.
Nel provvedimento viene inoltre indicata l’importanza di facilitare la conoscenza da parte delle imprese degli strumenti disponibili, favorendo il potenziamento e una maggiore sinergia tra il Registro nazionale degli aiuti di Stato e il portale “Incentivi.gov.it” che il Mise renderà operativo a partire dal prossimo 2 giugno.
Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del disegno di legge, il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi per l’attuazione della riforma che punta anche ad aumentare l’efficacia degli interventi agevolativi per le imprese del Mezzogiorno.
Sarà avviata una Cabina di regia tra i Ministri e i Sottosegretari competenti, per garantire l’integrale e coerente attuazione della nuova disciplina ed individuare eventuali ulteriori fabbisogni di intervento, compreso il coordinamento dinamico tra strumenti di incentivazione nazionali e regionali.
Il ruolo della consulenza per le imprese nell’accesso alle agevolazioni
Con la riforma diminuiranno gli incentivi? Probabilmente ci sarà una riduzione del numero di agevolazioni fino ad ora previste, perché si supererà la frammentazione del sostegno pubblico, evitando la duplicazione e la sovrapposizione tra interventi per lo stesso target. Questo però dovrebbe liberare risorse che si possono destinare così a target o interventi che rimarrebbero scoperti, andando ad ampliare la platea di beneficiari.
In questo processo, continuerà a restare strategica la consulenza per le imprese. Innanzitutto, i tempi della riforma sono lunghi, in quanto si arriverà ad una concretizzazione entro almeno 12 mesi. Proprio per quest’anno, però, sono attesi tantissimi bandi, legati al PNRR, per agevolare transizione ecologica, digitale, energetica. Per questo, poter contare sulla consulenza di professionisti come i Corporate Advisor consente di non perdere importanti benefici per gli investimenti.
Inoltre, la razionalizzazione delle agevolazioni non risolve la necessità delle imprese di intercettare gli interventi più idonei alle proprie esigenze. Questo presuppone uno studio analitico di bisogni ed esigenze ed una conoscenza, sempre da aggiornare, degli aiuti in arrivo.
Per questo, il lavoro come quello svolto da A1 Corporate 4.0, resterà fondamentale per individuare le soluzioni più adeguate ad aiutare le imprese a generare liquidità ed incrementare la propria competitività.