Appuntamento con il fisco: a giugno, tra imposte “storiche” e comunicazioni “new entry”, gli adempimenti per le imprese sono più di 140.
Le richieste sono talmente tante da parte di enti diversi che è quasi impossibile riuscire anche ad indicare un numero preciso. Secondo lo scadenziario fiscale dell’Agenzia delle Entrate, se ne possono contare 141: 1 comunicazione e 3 adempimenti contabili entro il 15 giugno, 59 versamenti entro il 16, 1 comunicazione entro il 20 giugno, 1 dichiarazione entro il 27 giugno, 63 versamenti, 6 dichiarazioni, 6 comunicazioni, 1 istanze entro il 30 giugno.
A queste vanno aggiunte le nuove richieste, come la compilazione del modello per comunicare gli aiuti di Stato per COVID, da inviare entro il 30 giugno. Inoltre, ci sono le imposte degli enti locali, che fanno allungare l’elenco.
Giugno, il calendario degli appuntamenti col Fisco
La prima data ‘calda’ da segnare sul calendario è il 16 giugno, quando l’Agenzia delle Entrate prevede ben 59 scadenze, tra cui quelle periodiche, quali i versamenti delle ritenute e dell’IVA mensile.
Altra data impegnativa per i contribuenti e gli intermediari fiscali è il 30 giugno, quando scadono i versamenti, in unica soluzione o come prima rata, dell’IRPEF (e relative addizionali e imposte sostitutive) risultante dalle dichiarazioni annuali, a titolo di saldo per l’anno 2021 e di primo acconto per l’anno 2022, senza alcuna maggiorazione. Il versamento interessa anche i soggetti IRES con esercizio coincidente con l’anno solare, per il saldo e/o il primo acconto IRES comprese le eventuali imposte sostitutive. Sempre in unica soluzione o come prima rata, scade anche l’IRAP, Imposta Regionale sulle Attività Produttive, dovuta dai soggetti obbligati.
C’è poi la comunicazione sugli aiuti di Stato, ovvero la presentazione del modello di dichiarazione sostitutiva che le imprese che hanno ricevuto aiuti di Stato durante l’emergenza Covid-19 devono inviare all’Agenzia delle Entrate.
La comunicazione serve per attestare che l’importo complessivo dei sostegni economici fruiti non superi i massimali indicati nella Comunicazione della Commissione europea “Temporary Framework”. Si tratta di un adempimento molto impegnativo e criticato, perché considerato ridondante, visto che i dati richiesti sono già in possesso dello Stato che ha erogato i fondi. Da più parti ne è stata richiesta la sua abrogazione o almeno uno slittamento, ma è improbabile che tale richiesta sia accolta.
Burocrazia e oneri: come affrontare l’ingorgo fiscale
Anche se il maggior carico di lavoro grava su commercialisti e intermediari fiscali, tutte queste scadenze richiedono un impegno di tempo alle imprese, che devono produrre documenti, apportare eventuali integrazioni, rispondere a richieste di informazioni e sollecitazioni.
D’altra parte, oltre al carico burocratico, c’è il peso economico, visto che nel mese di giugno l’uscita delle voci legate al fisco è particolarmente onerosa.
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