La caduta del Governo Draghi ha portato a fermare il percorso per l’approvazione del decreto noto come Aiuti Bis, che sarebbe dovuto essere approvato già a luglio, per supportare imprese e famiglie ad affrontare la crescita dell’inflazione ed i costi delle bollette.
La crisi politica ha rallentato l’iter, ma non lo ha bloccato. Entro il 4 agosto, il decreto dovrebbe arrivare nel Consiglio dei Ministri, dove saranno definite le misure da attuare e che diventeranno operative dopo il passaggio in Parlamento.
Di certezze ce ne sono poche. Tra queste, c’è il valore delle risorse, che dovrebbero ammontare a 14,3 miliardi di euro, derivanti dall’aggiustamento di bilancio e quindi disponibili senza creare nuovo deficit.
Decreto Aiuti Bis: quali misure per le imprese
Obiettivo del Decreto è aiutare le aziende e le PMI, oltre che le famiglie, ad affrontare il caro prezzi, determinato da una serie di fattori, a partire dall’aumento dell’energia.
Proprio su questo fronte, una misura particolarmente attesa è l’abbattimento degli oneri di sistema in bolletta. Il nuovo decreto dovrebbe dare il via libera alla proroga per il quarto trimestre dell’anno: ciò vuol dire che proseguiranno per tutto il 2022 gli sconti per tutte le utenze elettriche e del gas. Nello specifico, dovrebbe esser previsto l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema per luce e gas, e la riduzione al 5% dell’IVA relativa al metano.
Previsti anche ulteriori crediti d’imposta per le imprese energivore, già prorogati dal primo Decreto Aiuti. La proroga a fine mese degli sconti in bolletta costa 3 miliardi, che sono fondamentali per le imprese per mantenere la competitività.
Prevista anche la proroga dello sconto di 30 centesimi sulla benzina, che potrebbe essere portato a fine settembre, se non addirittura al 31 dicembre: il rinnovo sembra certo, ma è ancora aperto il dibattito sulla data di riferimento. La misura costa un miliardo al mese.
Oltre all’ampliamento dei destinatari del bonus 200 euro, dovrebbe inoltre essere in arrivo una decontribuzione per i lavoratori dipendenti, con l’obiettivo di aumentare il netto in busta paga. Lo sgravio contributivo dovrebbe essere di un punto percentuale e si aggiungerebbe a quello dello 0,8% attualmente in vigore. Sarebbe quindi rivolto, come per la precedente misura, ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro l’anno, e dovrebbe durare 6 mesi.
Questa misura sarebbe un aiuto diretto ai lavoratori e indiretto alle imprese, che avrebbero un minore carico fiscale e maggiore attrattività nella ricerca di personale.
Pianificare per affrontare gli imprevisti
Chi fa impresa sa bene quanto sia importante esser pronti a gestire eventi imprevedibili, che non dipendono dalla propria volontà. Tuttavia, non è semplice orientarsi nella complessità del mondo globalizzato e che corre sempre più veloce.
Anche situazioni come quella del Decreto Aiuti Bis, slittato per questioni politiche, contribuiscono ad alimentare l’ incertezza sugli scenari futuri, frenando le aziende e le PMI che pur vorrebbero investire per poter crescere.
In questo contesto magmatico, A1 Corporate 4.0 si pone come punto di riferimento per piccole e grandi imprese, a cui offre servizi utili a cogliere le opportunità che pure ci sono (bandi, analisi di nuovi mercati, consulenza per efficientare i processi produttivi e l’organizzazione) e cercare di tutelarsi rispetto a rischi e imprevisti che possono ostacolare la crescita di un’attività.