Migliorare la sostenibilità è uno degli aspetti su cui si stanno concentrando le imprese, PMI o grandi aziende, a livello globale.
Il processo è inevitabile ed irreversibile. L’opinione pubblica globale è, infatti, sempre più sensibile ai cambiamenti climatici; soprattutto i più giovani orientano le loro scelte di consumo non più sulla logica tradizionale di prezzo e qualità, ma anche sull’impronta ambientale delle imprese che producono prodotti e servizi.
La guerra in Ucraina, inoltre, ha accelerato il processo di transizione energetica, perché ha messo in evidenza quali sono i rischi di essere dipendenti da un unico fornitore.
Cambiare rotta per affrancarsi dalle fonti fossili, tuttavia, richiede investimenti importanti, che impattano sul bilancio delle imprese, soprattutto per le piccole e medie.
L’urgenza di attivare la transizione ecologica sta, però, portando le istituzioni nazionali ed europee a stanziare risorse in grado di attivare gli investimenti privati, creando una congiuntura favorevole alle imprese. In questo quadro si inseriscono due nuove opportunità che si stanno aprendo per il 2023.
Accesso al credito: Nuova Sabatini Green e Green New Deal
Tra le agevolazioni più apprezzate degli ultimi anni dalle imprese rientra la Nuova Sabatini, misura finalizzata ad incentivare gli investimenti in beni strumentali.
Dall’1 gennaio 2023 si potrà presentare la domanda per accedere alla Nuova Sabatini Green, misura che facilita l’accesso al credito delle imprese, soprattutto piccole e medie, per accrescere la competitività del sistema produttivo dell’intero Paese. In particolare, la versione “green” sostiene gli investimenti correlati all’acquisto (o all’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario) di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
Gli aiuti saranno erogati come contributo in conto impianti e saranno maggiorati del 30% rispetto a quelli previsti per gli investimenti in beni strumentali ordinari. Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere di durata non superiore a 5 anni e di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro.
Già dal 17 novembre, inoltre, è possibile presentare domanda per accedere alle agevolazioni del New Green Deal, che prevede la concessione di contributi a sostegno delle attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e, per le PMI, di industrializzazione dei risultati della ricerca e sviluppo.
L’intervento sostiene progetti coerenti con gli ambiti di intervento del Green New Deal italiano, con particolare riguardo agli obiettivi di:
- decarbonizzazione dell’economia;
- economia circolare;
- riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi;
- rigenerazione urbana;
- turismo sostenibile;
- adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.
Le imprese accedono alle agevolazioni secondo due distinte procedure:
- a sportello, per i programmi di importo non inferiore a 3 milioni e non superiore a 10 milioni di euro, con un massimo di tre imprese partecipanti;
- negoziale, per i programmi di importo superiore a 10 milioni e non superiore a 40 milioni di euro, con un massimo di cinque imprese partecipanti.
Performance migliori per le imprese sostenibili
La sostenibilità non è solo un’esigenza per restare al passo con la normativa internazionale ed italiana, ma è una carta vincente per le imprese. Lo confermano, ormai, molte analisi economiche, tra cui quella realizzata per il 2022 da Cerved Rating Agency, agenzia di rating del gruppo Cerved specializzata nel valutare il credito di imprese non finanziarie e la sostenibilità degli operatori economici.
Secondo l’analisi condotta su 18.000 società italiane, le imprese più performanti dal punto di vista della sostenibilità sono quelle più solide. In particolare, le società con valutazione ESG bassa hanno in media una probabilità di default dalle 2 alle 5 volte superiore a quella delle più virtuose, indipendentemente dalle dimensioni aziendali.
Anche i dati di trend, sul biennio 2021-2022, evidenziano che le imprese con una valutazione maggiore nel 2021 sono state anche quelle meno rischiose nel 2022 e che hanno migliorato il proprio rating creditizio. Di fatto la sostenibilità viene apprezzata da tutti gli stakeholder e premia anche nell’accesso al credito.
Anche alla luce di queste evidenze, gli incentivi per gli investimenti sulla sostenibilità risultano la strada efficiente per mantenere la competitività di grandi aziende e PMI.
A1 Corporate 4.0, grazie ai suoi professionisti, supporta le imprese nella pianificazione degli investimenti per la sostenibilità e nell’individuazione delle fonti di credito, per generare liquidità.