Antropocentrica, sostenibile e resiliente: è questa l’industria moderna in rapporto alla società secondo la Commissione Europea che, a inizio 2021, ha pubblicato il rapporto “Industria 5.0 – verso un’industria europea sostenibile, antropocentrica e resiliente”.
Si tratta di un passaggio ulteriore rispetto a Industria 4.0, paradigma basato sull’innovazione tecnologica come driver di efficienza e produttività.
Industria 5.0 fa un passo ulteriore, sottolineando come, grazie alle tecnologie 4.0, le imprese possono impattare positivamente sul mondo esterno, producendo benefici per persone e ambiente, attraverso la sostenibilità.
I tre pilastri di Industria 5.0
Attraverso una serie di documenti, la Commissione Europa è arrivata a definire al meglio gli elementi caratteristici di questo nuovo paradigma. Tre, in particolare, sono i pilastri.
Il primo è l’antropocentrismo, che riconosce gli esseri umani al centro dei processi di produzione, per cui la tecnologia è considerata ed utilizzata a servizio della qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori, e non viceversa. Ne consegue un approccio più attento a diritti fondamentali come privacy, autonomia, dignità umana, ma anche una maggiore attenzione alla formazione del lavoratore, affinché sia la tecnologia ad adattarsi al rispetto delle sue necessità, e non viceversa.
Secondo pilastro è la sostenibilità, ovvero l’impresa che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future. Si parla, quindi, soprattutto di sostenibilità ambientale, in termini di riduzione delle emissioni, ottimizzazione del consumo energetico, economia circolare, ma anche di sostenibilità sociale che punta alla riduzione delle diseguaglianze.
Terzo pilastro, secondo la Commissione europea, è la resilienza, perché l’Industria 5.0 è capace di reagire ai cambiamenti improvvisi (vedi Covid) o a catastrofi ambientali, sviluppando una capacità produttiva adattabile e piani di disaster recovery, in modo da adattarsi a qualunque contesto.
Al via i bandi per Industria 5.0
Come accaduto con Industria 4.0, anche per il nuovo modello 5.0 saranno attivate risorse pubbliche e private per favorire l’adozione di questo paradigma.
Al riguardo, è partito ad esempio il progetto SURE 5.0, “Supporting the SMEs’ SUstainability and REsilience transition towards industry 5.0 in the Mobility, Transport & Automotive, Aerospace & Defence, and Electronics ecosystems”, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon Programme Europe.
Vincitore rispetto ad altri 25 progetti candidati, SURE 5.0 è incentrato sulla collaborazione dei tre ecosistemi industriali della mobilità, aerospaziale e dell’elettronica, di fondamentale importanza in Europa, con oltre 2 milioni di aziende e 20 milioni di dipendenti. Il progetto mobiliterà 2,6 milioni di euro in fondi UE, destinati alle PMI per finanziare i loro progetti 5.0. L’obiettivo principale è supportare le PMI degli ecosistemi dei trasporti civili (MTA e aerospaziale e della difesa) e dell’elettronica a integrare nei loro processi produttivi i principi di Industria 5.0, per diventare più antropocentrici, sostenibili e resilienti.
SURE 5.0 è uno dei primi progetti che interseca il nuovo paradigma, ma altri ne arriveranno a supporto delle imprese che si muovono verso il 5.0.
A1 Corporate 4.0 è al fianco delle imprese che vogliono cogliere queste nuove opportunità, per valorizzare la trasformazione già avviata o intraprendere un nuovo percorso che porterà verso antropocentrismo, sostenibilità e resilienza.